Dal progetto rivoluzionario di casa Amazon, ad un fallimento che costa il posto a molti dipendenti della struttura di ricerca impegnata nello sviluppo dei device Amazon.
Dopo il successo di Kindle, Amazon non è riuscita a sfondare sul fronte smartphone, troppo saturo e complesso per tentare di costruire con un prodotto mediocre una posizione di rilievo.
La linea Fire di Amazon non aveva nulla di sconvolgente: hardware normale, senza particolari meriti, venduto ad un prezzo intermedio che, nonostante i tagli di prezzo e politiche di marketing sullo store americano, non hanno portato risultati particolari.
D’altra parte, se la rivoluzione dei tablet o degli smartphone annunciata da Amazon alla fine si è ridotta a quella di avere un numero di assistenza Vip e un sistema di ricerca per acquisti semplificati, probabilmente meglio tenersi stretto il proprio device.
In un articolo apparsso ieri sul Wall Street Journal, sappiamo che Amazon ha decimato il reparto di ricerca e sviluppo conosciuto con il nome di Lab126, che all’apice della grandiosità, è arrivato ad ospitare ben 3000 dipendenti. Non si conoscono al momento i dettagli sui tagli effettivi.
Lo scontro con la realtà ha spinto Amazon a rendersi conto che il mondo hardware ha logiche di sviluppo totalmente differenti con quelle collegate alla vendita.
Un modo strano e spietato che ha visto colossi del calibro di Nokia e Motorola, sopperire e smembrarsi. Altri, come Samsung e Sony, vacillano sotto i colpi di una concorrenza che, come nei Pc, punta eccessivamente sul prezzo, salvo differenziarsi come nel caso di Apple.
Amazon FirePhone: Tutto quello che devi sapere in 20 punti
Dopo la presentazione e il primo mesi di vendite piuttosto contenute, appena 26 mila pezzi, non è bastato il taglio netto di prezzo per rilanciare le vendite. Nel nostro articolo linkato qui sopra, trovate una analisi delle potenzialità dello smartphone Fire Phone.
