Amazon Video Direct sfida YouTube

Amazon permette da oggi alle persone di pubblicare video nel suo catalogo di video streaming Prime Video e guadagnare soldi dalla pubblicità o dagli acquisti, mettendo l'azienda in concorrenza più diretta con YouTube di Google.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Amazon ha trascorso gli ultimi anni a sfidare Netflix, lanciando il suo servizio di video streaming in abbonamento chiamato Amazon Prime Video disponibile in alcuni paesi limitati. Prime Video conta milioni di abbonati, e permette di accedere a film e serie tv in streaming, proprio come Netflix. Da oggi diventa parte di Prime Video anche Amazon Video Direct, con cui il piu’ grande sito di e-commerce lancia la sfida a YouTube aprendo la possibilità a chi vuole di caricare sulla piattaforma i propri video, con la possibilità anche di guadagnare soldi.

Con Amazon Video Direct, gli utenti possono caricare i video personali nel catalogo di Primo Video di Amazon e generare royalties in base alle ore di streaming. Si potrebbe, per esempio, mettere a disposizione gratuitamente un video a tutti i clienti di Amazon Prime Video (anche con annunci pubblicitari, se si vuole) o semplicemente renderlo accessibile a noleggio o per l’acquisto, come fosse per esempio un episodio di una serie tv o un film. In alternativa, un videomaker potrebbe aprire un intero canale e renderlo accessibile tramite abbonamento a prezzo scontato, così da non far pagare ai propri fan il singolo video.

E’ una sfida molto importante contro Youtube, che del ricavato dagli annunci lascia solo le ‘briciole’ agli youtubers, ovvero coloro che caricano video originali sulla piattaforma. Amazon, invece, promette un tasso di guadagno sarà piu’ elevato. Variety riferisce che Amazon promette un compenso ‘fifty-fifty’ per gli acquisti o noleggi, quindi il 50 per cento dei ricavi vanno ad Amazon mentre il restante 50 per cento al fornitore del contenuto. Per quanto riguarda le entrate dagli annunci pubblicitari, il 55 per cento va al fornitore del video, e la percentuale piu bassa va ad Amazon.

L’azienda ai contributori di video metterà a disposizione una serie di strumenti per vedere quanto i video vengono visti, se la riproduzione viene interrotta prima della fine, le entrate previste, gli storici di pagamento e il numero di abbonati.

L’obiettivo di Amazon con questa piattaforma video self-service è di raggiungere "decine di milioni" di membri Prime.

Si precisa che i video potranno essere visti solo dagli iscritti ad Amazon Prime Video, che ad oggi è disponibile solo negli Stati Uniti, Germania, Austria, Regno Unito e Giappone. Amazon ha detto che i creatori di video avranno il controllo dei paesi dove rendere disponibili i loro filmati, ma sempre e solo tramite Amazon Video. Questo significa che in Italia i video non si potranno vedere, fino a quando Prime Video non arriverà qui da noi.

I video non necessariamente dovranno essere in stile ‘hollywood’, basta che siano originali. Saranno poi gli spettatori a decretare il successo o meno di un fornitore di contenuti, scegliendo se pagare o meno per vedere i contenuti.

I video potranno essere riprodotti su tutti i dispositivi dove Amazon Video funziona, quindi telefoni cellulari e tablet (Fire OS, iOS e Android), desktop, console di gioco, SmartTV e Fire TV.

"E’ un momento incredibile per essere un creatore di contenuti", ha dichiarato Jim Freeman, Vice Presidente di Amazon Video, in una dichiarazione legata al lancio del servizio. "Ci sono più opzioni per la distribuzione di video oggi, ma con Amazon Video Direct, per la prima volta, c’è una opzione self-service per i fornitori di video di distribuire i loro contenuti attraverso un servizio di streaming in abbonamento. Siamo entusiasti di rendere ancora più facile per i creatori di contenuti trovare un pubblico, e per quel pubblico trovare grandi contenuti". 

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