Wi-Fi spento nelle scuole, pericoloso per la salute fino a prova contraria

Nel dubbio, c'è chi preferisce prevenire: a Borgofranco d'Ivrea il sindaco ha deciso di limitare la connessione wi fi nelle scuole in attesa di prove certe che le onde radio non fanno male alla salute.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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il WiFi fa male alla salue? Ancora non c’è una prova certa di questo, ma molti ritengono di sì. Ormai le onde radio sono ovunque, e anche se in casa non si ha un router WiFi basta uscire di casa per essere ‘colpiti’ dalle reti wireless. Nel dubbio, c’è chi preferisce prevenire, come è stato il caso di Borgofranco d’Ivrea, paese che conta poco più di 3 mila abitanti e situato a nord di Ivrea in cui è stato deciso di limitare la connessione wi fi nelle scuole, elementari e medie.

Stando a quanto riporta l’Ansa, che ha intervistato il sindaco del paese Livio Tola, l’amministrazione comunale ha preso la decisione dopo aver appreso da alcuni studi la possibile pericolosità per la salute pubblica delle onde elettromagnetiche generate con la connessione attraverso il wi fi.

Il primo cittadino del paese ha detto che sono state cablate le aule e che Internet non è stato eliminato. Questo significa che, invece di arrivare attraverso un segnale WiFi, internet nelle aule arriva tramite cavo. Questo per non limitare l’attività didattica. Riguardo la cablatura in realtà c’è un vantaggio: connessioni piu’ stabili e veloci, in quando una rete wireless è soggetta a molte interferenze.

Mentre in Italia sembra essere la prima volta che internet via WiFi viene eliminato, l’iniziativa è già stata adottata in alcune scuole in Germania e Francia in attesa di capire se le reti WiFi sono pericolose oppure no per la nostra salute. Se studi più approfonditi assicureranno la non pericolosità, il primo cittadino Livio Tola ha detto che sarà lui il primo a far ripristinare la connessione nelle aule.

Quanto puo’ fare male il WiFi alla salute? I livelli dei campi elettromagnetici dei dispositivi Wi-Fi sono più bassi dei telefoni cellulari, poiché il segnale emesso è tipicamente di 100 milliwatt, sia dei router sia delle schede di rete dei computer, quindi le radiazioni sono al di sotto di quelle considerate pericolose. Sulla base degli studi finora effettuati, l’Health Protection Agency britannica non vede alcun motivo per cui il Wi-Fi non dovrebbe continuare a essere utilizzato.

Diverse inchieste nel corso degli ultimi anni hanno cercato di approfondire le ipotesi di alcuni scienziati secondo cui lo smog elettromagnetico potrebbe provocare, a lungo termine, danni alla salute. Ma di nuovo, prove certe sul fatto che le reti WiFi sono pericolose oppure no per la nostra salute non ci sono.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ritiene che circa il 3% della popolazione dei paesi occidentali denuncia i sintomi dell’elettrosensibilità: emicranie, sudorazione, tachicardia, vertigini e stanchezza, ma anche disturbi del sonno, del comportamento, dell’attenzione, ansia, perdita della memoria e stati depressivi.

Il 27 maggio 2011 il comunicato dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, IARC, ha ritenuto i campi elettromagnetici a radiofrequenza, microonde, Wi-Fi e cellulari, tra i fattori potenzialmente cancerogeni.

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