Google Science Journal trasforma il telefono in strumento scientifico

L'app Google Science Journal permette di utilizzare i sensori del telefono Android (o sensori esterni) per condurre esperimenti nell'ambiente circostante.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Google ha lanciato una nuova applicazione Android per esperimenti scientifici. L’applicazione si chiama Science Journal e misura e registra i dati in tempo reale, e quindi li converte in grafici e tabelle facilmente leggibili.

Science Journal permette di sperimentare e interagire con il mondo grazie ai diversi sensori integrati in un telefono Android (ad esempio, accelerometri, microfono), oltre a sensori esterni compatibili.

"Science Journal è uno strumento che ti permette di coltivare la tua passione per la scienza con lo smartphone." spiega Google nella descrizione di Science Journal che, di fatto, permette di utilizzare i sensori del telefono (o si possono collegare al dispositivo dei sensori esterni) per condurre esperimenti nell’ambiente circostante.

Per le menti creative, è possibile trasformare le idee in progetti, fare previsioni, prendere appunti e organizzare i dati in più prove, quindi si possono annotare e analizzare i risultati ottenuti. 

Google definisce l’app Science Journal un "notebook di laboratorio da portare sempre con te".

Google ha inoltre aperto un sito web (https://makingscience.withgoogle.com/) all’interno del quale si possono trovare delle semplici attività che possono aiutare a familiarizzare con l’utilizzo dei sensori e interpretare i grafici creati in app.

Ad esempio, con Science Journal si potrebbe utilizzare il sensore di luce ambientale per studiare la luce circostante, oppure il microfono il microfono si potrebbe usare per analizzare il suono circostante (leggi sotto questi esempi approfonditi).

Il numero di sensori che si possono al momento utilizzare è ancora piccolo, ma Google spera che l’app possa essere sfruttata dalla comunità scientifica per migliorarla continuamente. Google ha inoltre messo in vendita un kit di apprendimento hands-on che contiene sensori esterni, microcontroller, e altre forniture artigianali che aiuteranno chi interessato a condurre esperimenti.

Se siete interessati a provare questa nuova app, Science Journal è scaricabile gratuitamente dal Play Store. E’ compatibile con Android 4.4 o versioni successive.

Science Journal in prova

COME MISURARE LA LUCE. Science Journal permette facilmente di misurare la luce circostante sfruttando il sensore di luce ambientale di un telefono. Per fare questo, basta aprire l’app, trovare l’icona Luce e premerla per attivare il sensore di luce ambientale.

Se il telefono è dotato di un sensore di luce ambientale, di solito si trova sulla parte anteriore nella parte superiore. Se non si trova, è possibile attivare nell’app il sensore, quindi spostare la mano sopra il pannello frontale del telefono: se il livello di ‘lux'(una unità di illuminazione) mostrato dall’app arriva a 0, allora significa che si sta coprendo con la mano il sensore.

Spostando la mano vicino e lontano dal sensore si possono notare dei cambiamenti nei grafici mostrati nell’app. E’ quindi possibile spostarsi in vari ambienti della propria casa per scoprire i vari gradi di illuminazione che si ha in ogni stanza: quanta luce artificiale è presente e quanta luce naturale riesce ad entrare dalla finestra? quale è il livello di illuminazione vicino ad un muro o sotto un tavolo? Quale è il punto di una stanza meno illuminato, e quello invece dove c’è il picco massimo di lux? Questo ed altro si puo’ scoprire con l’app.

COME MISURARE IL SUONO. Premendo l’icona del microfono all’interno di Science Journal si va invece ad attivare il microfono del telefono per misurare l’intensità sonora dell’ambiente circostante.

Google per fare pratica consiglia di individuare il microfono sul telefono (di solito si trova nella parte inferiore del telefono) e di parlare a bassa voce nel microfono, poi ad alta voce. A questo punto si possono fare osservazioni dei grafici che vengono creati, nei quali viene rappresentata l’intensità del suono in decibel (dB).

Google consiglia quindi di iniziare un nuovo progetto e provare esperimenti come provare a battere sul microfono, cantare e fischiettare per registrare ogni suono e confrontare i diversi grafici. Altro test consigliato da Google è quello di canticchiare una melodia al telefono e aumentare gradualmente il volume per 30 secondi per scoprire come cambia il grafico nel corso del tempo. Se si ha accesso a più telefoni, Google consiglia di provare a poggiarli ciascuno in punti diversi di una stanza e di parlare prima dove si trova un telefono nella direzione del secondo e viceversa allungando la distanza che li separa, e poi vedere come il volume cambia attraverso i telefoni in base alla distanza. Per chi non riesce e differenziare l’intensità dalla frequenza, Google consiglia di analizzare entrambi gli spettri nei grafici che l’app è in grado di creare quando analizza i suoni.

Google Science Journal

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