Samsung Wemogee per parlare attraverso immagini disponibile su Android e iOS

Samsung Wemogee svolge una duplice funzione: strumento di messaging a distanza tramite chat e supporto alla comunicazione in situazioni di compresenza. Tramite la traduzione da testo a emoji e viceversa, l'app permette a persone afasiche di dialogare utilizzando le immagini.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Wemogee è stata sviluppata con una interfaccia semplice e intuitiva, fungendo come una sorta di traduttore testo-emoji e viceversa. L’interfaccia consente di non sollecitare troppo la rete ideativa del cervello dell’utente afasico: tramite un unico pulsante d’azione, infatti, il paziente può iniziare o continuare un dialogo con i propri contatti.

Samsung ha collaborato con Francesca Polini, Dottoressa Logopedista e Docente presso l’Università degli Studi di Milano, per integrare in Wemogee un vocabolario che include una library di oltre 140 frasi associate ai bisogni primari e alla sfera affettiva con frasi prevedibilmente più utili ai pazienti afasici per comunicare. Queste frasi sono state quindi tradotte in sequenze logiche di emoji e suddivise in 6 categorie principali: vita quotidiana; mangiare e bere; sentimenti; aiuto, attività ludico-ricreative, ricorrenze e celebrazioni.

Coma si utilizza Wemogee? La persona afasica seleziona la frase con la quale vuole comunicare tra un panel di opzioni visive, inviando la sequenza di emoji selezionata al destinatario non afasico. La persona non afasica riceve il messaggio in forma testuale e potrà rispondere utilizzando parole scritte, con il paziente afasico che riceverà la comunicazione in forma di emoji.

Samsung Wemogee

Il progetto che ha portato alla realizzazione di Samsung Wemogee è nato con l’obiettivo di restituire alle persone affette da afasia la possibilità di tornare a comunicare con amici e familiari in modo semplice e veloce. Infatti, il paziente afasico viene impoverito di tutta una serie di aspetti che riguardano non solo la sussistenza, ma anche la sfera affettiva, secondo il Dottor Giuseppe Sciarrone, Consulente Neurochirurgo presso l’ospedale Humanitas Gavazzeni di Milano: "Questo naturalmente fa scaturire anche nelle persone che gli sono accanto una sorta di frustrazione e di impotenza, che porta il soggetto a chiudersi sempre di più in se stesso”. Considerato, dunque, che il linguaggio è lo strumento più importante per poter comunicare, l’afasia può comportare la perdita della rete sociale e pesanti frustrazioni da un punto di vista emotivo.

I pazienti afasici comprendono gli emoji perché rappresentano gli aspetti delle emozioni, secondo la Dott.ssa Francesca Polini, secondo cui al fine della comunicazione "è utile che ci sia un elenco ben definito di frasi riferite ai bisogni più immediati, in modo da evitare eccessivi sforzi logici.". Durante le varie fasi di sviluppo di Wemogee, l’app è stata testata su diversi soggetti afasici, con i risultati che hanno dimostrato quanto l’app risulti s"emplice, intuitiva ed efficace" all’utilizzo, secondo la Dottoressa Polini.

Wemogee è disponibile su Google Play Store e Galaxy Apps di Samsung per i dispositivi Android (smartphone e tablet) e su AppStore per device iOS.

Samsung Wemogee

Samsung dopo averla annunciata nelle scorse settimane ha ora reso disponibile Samsung Wemogee, una nuova app gratuita di instant messaging sviluppata con in mente i pazienti colpiti da afasia, e piu’ in generale le persone affette da disturbi legati alla comunicazione verbale, che con difficoltà esprimono idee, attività ed emozioni, ai propri familiari e amici. Wemogee è disponibile ora su Google Play Store e Galaxy Apps di Samsung per i dispositivi Android (smartphone e tablet) e su AppStore per device iOS.

Secondo Samsung, Wemogee puo’ tornare utile alle oltre 3 milioni di persone nel mondo – 200.000 se ne contano solo in Italia – che soffrono di afasia, una patologia complessa, che comporta la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio. Si tratta di un disturbo acquisito, dovuto a lesioni dell’area di Broca e dell’area di Wernicke, le parti del cervello deputate alla progettazione, all’ideazione e all’espressione linguistica. A causare più di frequente l’afasia puo’ essere un trauma, un’emorragia o una ischemia. Secondo gli studi, il 30% delle persone colpite da ictus cerebrali sviluppano una forma di afasia.

Impostazioni privacy