Chrome 66 blocca la riproduzione automatica dei video con audio e consente di esportare le password

Da Chrome 66, un media con audio puo' essere avviato automaticamente da una scheda se viene soddisfatta una tra diverse nuove condizioni. Inoltre, nuova funzionalità per esportare le password.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Google Chrome dalla versione 64 permette agli utenti di decidere se tutti i siti web o solo alcuni possono riprodurre in automatico l’audio da video o altri file multimediali (il blocco si puo’ impostare per tutti i domini o solo su alcuni nelle impostazioni, QUI la guida) ma Google è da tempo impegnata nel rendere l’esperienza di navigazione web attraverso il suo browser piu’ semplice volendo limitare sempre di piu’ la riproduzione automatica dei contenuti multimediali, fermando in particolare i video con audio dalla riproduzione automatica.

Nel blog di Chromium, Google ha pubblicato una serie di requisiti che i siti web devono rispettare per poter riprodurre in automatico un media (file audio o video) a partire da Chrome 66 – versione che introduce le nuove regole disponibile dal 18 aprile.

Da Chrome 66, un media con audio puo’ essere avviato automaticamente da una scheda se viene soddisfatta una tra le seguenti condizioni:

– Il contenuto è ‘muto’ o non include l’audio (video senza audio).

– Gli utenti hanno precedentemente toccato o fatto clic sul sito durante la sessione di navigazione

– Su dispositivo mobile, se il sito è stato aggiunto alla schermata iniziale dall’utente

– Sul desktop, se l’utente ha spesso riprodotto contenuti multimediali sul sito, secondo l’indice di coinvolgimento dei media

Stando alle condizioni di cui sopra, perchè un video possa partire in automatico su mobile e desktop non deve contenere una traccia audio o il player deve essere impostato su ‘muto’ mentre su smartphone o tablet il sito che vuole riprodurre un media automaticamente deve essere stato aggiunto alla schermata principale del browser dall’utente (cosa che fa presumere che è un sito frequentato molto dall’utente e di cui si fida). Su desktop, gli utenti devono avere spesso riprodotto contenuti multimediali dallo stesso sito per consentire al video di avviarsi in automatico con l’audio (ad esempio se si entra ogni giorno su Youtube qui l’audio sarà consentito).

Altre novità che Chrome 66 va ad introdurre comprendono nuovi avvisi per arresti anomali causati da software di terze parti e il blocco dei siti con certificati di sicurezza rilasciati da Symantec. La nuova API Asynchronous Clipboard fornisce un nuovo metodo per leggere e scrivere dagli Appunti mentre da versioni future di Chrome verrà introdotto il supporto per la copia / incolla di immagini e altri tipi di dati avanzati. La nuova API AudioWorklet consente agli sviluppatori di "controllare a livello di codice l’audio senza ulteriore latenza e maggiore stabilità nell’audio di uscita" mentre grazie alla Decoding Info API i siti web sono in grado di gestire meglio la risoluzione dei video in streaming determinando le capacità di decodifica dei dispositivi.

Chrome 66 su iOS, desktop e Android consente anche di esportare le password salvate: questa nuova opzione è accessibile toccando la nuova icona di overflow nel menu ‘Password’. Una volta premuto l’apposito pulsante, Chrome prima chiedere di verificare l’identità tramite password di sistema o l’impronta digitale e poi inizia l’esportazione delle password in un file .csv (in questo file le password si leggono, quindi fare attenzione a dove si salva).

In Chrome 66 su Android è possibile anche attivare il "Modern Design", una interfaccia utente con qualche piccola modifica rispetto a quella predefinita che propone uno sfondo bianco per il commutatore di schede e la pagina Nuova scheda mentre la Omnibar (la barra dove si vede l’indirizzo e si digita cosa si vuole cercare su Google) ha uno stile arrotondato e non quadrato, cosa che vale anche per altre icone. Si puo’ attivare digitando chrome://flags/#enable-chrome-modern-design e quindi abilitando l’opzione.

Chrome 66 è disponibile in distribuzione in versione stabile dal 18 aprile 2018.

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