Codacons vuole vietare Pokemon GO in Italia: pericoloso per minori e sicurezza stradale

il Codacons ha presentato la richiesta al ministero delle Infrastrutture di valutare il divieto totale di diffusione del gioco Pokemon Go sul territorio italiano. App ritenuta un pericolo concreto perché distoglie i giocatori dalla attenzione verso la strada, e puo' creare problemi legati alla tutela dei minori.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Pokémon GO è il gioco-fenomeno del momento, un semplice gioco per sistemi Apple e Android basato sulla realtà aumentata che sta appassionando milioni di persone in tutto il mondo, giovani ma anche piu’ grandicelli, che proprio grazie al gioco basato sul titolo della Nintendo ora riescono a fare quello che sognavano da piccoli: essere un cacciatore di Pokemon.

Pokemon sarà pure un gioco che sta riscuotendo successo, ma sta facendo letteralmente impazzire le persone, le quali sembra non abbiano niente altro da fare nella propria vita che andare a caccia di Pokemon.

Il gioco Pokémon GO è stato accusato di generare una pericolosa "distrazione di massa" e di monopolizzare il raggio visivo dei giocatori, che per guardare il display dello smartphone per trovare dei Pokemon non guardano dove stanno camminando o la strada che stanno percorrendo in auto o in motorino.

Pokémon GO ha gia’ portato a diversi incidenti che sono stati provocati da persone impegnate a catturare Pokemon invece che guardare, per esempio, la strada che percorrevano in auto o in moto. E’ di recente cresciuto il numero di persone multate non perchè passano col rosso in scooter o viaggiano ad una velocità troppo elevata, bensi’ perchè in sella al motorino vanno a caccia di Pokemon non curandosi di essere un pericolo per se stessi e per le altre persone che sono sulla strada. Negli Stati Uniti, addirittura, un americano alla guida della sua auto ha sbattuto contro un’auto della polizia parcheggiata a bordo strada perchè si stava concentrando nella cattura di un Pokemon.

E poi c’è la vicenda di un gruppo di ragazzi che in piena notte sono stati scambiati per dei ladri nei pressi di una villetta mentre cercavano Pokemon e il proprietario della casa ha aperto il fuoco contro di loro, per fortuna senza feriti.

A far piu’ discutere è stata la storia di Tom Currie, il 24enne neozelandese che si è licenziato dal lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla caccia ai Pokémon.

Da un paio di settimane anche in Italia è disponibile Pokémon go ma viste le molteplici polemiche sulle implicazioni che potrebbe avere su questioni come la sicurezza stradale e la tutela dei minori, il Codacons (l’associazione italiana di difesa dei consumatori e dell’ambiente nata nel 1986) "ai fini di prevenire eventuali sinistri" ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Roma affinché apra una indagine "per attentato alla sicurezza dei trasporti", chiedendo al contempo al ministero delle Infrastrutture di valutare "il divieto totale di diffusione dell’ App ‘Pokémon Go’ sul territorio italiano".

Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi ha dichiarato:

"Giochi di questo tipo rappresentano un pericolo concreto perché distolgono i giocatori dalla dovuta attenzione verso la strada e l’ ambiente circostante. Pensiamo a chi usa l’ App alla guida di una automobile, ma anche a pedoni e ciclisti a caccia di pokémon che rischiano di essere investiti perché intenti ad osservare lo schermo del cellulare e non il marciapiede, le strisce pedonali e la strada dove camminano".

Il Codacons ritiene, inoltre, che Pokemon GO possa creare problemi legati alla tutela dei minori. La ricerca sfrenata dei Pokemon più rari potrebbe portare i bambini in luoghi che non conoscono, isolati e poco frequentati. Il rischio è quello che "un’ innocua applicazione diventi lo strumento ideale a disposizione di criminali e pedofili per tessere la loro tela".

In un caso preso come esempio dal Codacons avvenuto nel Missouri, tramite l’ applicazione Pokemon GO quattro rapinatori hanno attirato e derubato undici adolescenti in una zona isolata.

Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro e docente di neuropsichiatria infantile, invita a giocare a Pokemon GO con prudenza perchè si eleva il rischio di "fenomeni dell’ adescamento online e della pedofilia" e quindi serve che "bambini e ragazzi sviluppino una maggiore responsabilità nell’ uso di questi strumenti" ma anche che le aziende sviluppatrici di nuove tecnologie devono poter "garantire che gli strumenti da loro promossi non possano in nessun modo mettere a rischio i minori".

Qualche giorno fa a Cervia, in provincia di Ravenna, un cittadino avrebbe chiamato il 112, temendo l’ occupazione abusiva di un edificio abbandonato e a rischio crollo. Giunti sul posto, i carabinieri avrebbero trovato sei ragazzi tra i 12 e i 15 anni intenti a dare la caccia a "un pericoloso pokémon".

Va bene che bambini e adolescenti di oggi oltre uomini e donne che hanno trascorso la loro infanzia a guardare i cartoni dei Pokemon con il sogno di diventare cacciatori di questi mostricciattoli adesso hanno la possibilità di viverlo grazie alla realtà aumentata, ma bisogna davvero fare attenzione ai rischi associati a Pokemon GO.

I Pokémon sono nati come personaggi di videogame, ma nel frattempo sono diventati cartoni animati, film, gadget di tutti i generi e, nei primi del 2000, un gioco di carte molto diffuso tra gli adolescenti. Oggi sono virtualmente reali, grazie a Pokemon GO, l’app, sviluppata da Niantic labs e dalla società di Super Mario che si installa sul proprio telefono o tablet iOS o Android e, attraverso la fotocamera e il gps, costruisce un mondo in cui i mostri compaiono in luoghi reali. Per catturarli occorre spostarsi fisicamente nello spazio.

Pokemon Go è stata scaricata 50 milioni di volte nei primi 19 giorni dalla disponibilità. 

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