Google Assistant, arriva il supporto per app di terze parti

Per essere un assistente veramente successo, Google Assistant dovrebbe essere in grado di connettere gli utenti attraverso piu' applicazioni e servizi nella loro vita.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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L’assistente digitale di Google, Assistant, riunisce tutta la tecnologia e l’intelligenza che la società di Mountain View ha costruito per anni, dal Knowledge Graph al Natural Language Processing. Per essere un assistente veramente successo, dovrebbe essere in grado di connettere gli utenti attraverso le applicazioni e servizi nella loro vita. Ed è proprio questo l’obiettivo che Google ha annunciato di voler raggiungere, come scritto sul blog della società da Jason Douglas, PM Director per Actions on Google. Come? Rendendo disponibile un ecosistema con cui gli sviluppatori possono offrire i loro servizi diversi e unici agli utenti attraverso Google Assistant.

Google Assistant già consente di compiere un certo numero di compiti, tra cui fare ricerche su Google, riprodurre contenuti multimediali, salvare note e altro ancora. Tuttavia, se Google vuole che il suo assistente digitale diventi un successo deve avere maggiore integrazione con le app degli sviluppatori di terze parti. Nel mese di ottobre, Google ha presentato il programma Actions on Google, la piattaforma di sviluppo per Google Assistant. Ora è accessibile a tutti gli sviluppatori, i quali possono anche fare richiesta di diventare un partner per avere accesso anticipato alle prossime funzionalità della piattaforma.

Con Actions on Google, gli sviluppatori possono creare interfacce di conversazione con l’assistente di Google, le ‘Conversation Actions’. Per Google Home, le azioni di conversazione consentono di coinvolgere gli utenti per fornire informazioni, servizi e assistenza.

Google Assistant: l’assistente di Google che parla con gli utenti

Google Assistant: assistente Google che parla con gli utenti

Il bello di Assistant è che l’esperienza è davvero quella di una conversazione – gli utenti non hanno bisogno di attivare un’abilità o installare un’applicazione, devono solo chiedere qualcosa per attivare un’azione. Ad esempio, un’azione per prenotare un volo, trovare un negozio nelle vicinanze, trovare la ricetta di un piacco e cose cosi’. Non bastano le azioni che gia’ sono disponibili con le applicazioni di Google, Assistant per essere davvero utile ha bisogno di essere integrato anche nelle applicazioni di altri sviluppatori. Per questo entrano in gioco le API di Actions on Google.

Gli sviluppatori interessati al programma possono visitare il sito web di Google per gli sviluppatori. Per contribuire a creare una esperienza di sviluppo semplice, Google ha lavorato con un certo numero di partner per lo sviluppo, tra cui API.AI e Gupshup, DashBot e VoiceLabs, Assist, Notify.IO, Witlingo e Spoken Layer. E’ stata anche creata una collezione di campioni e una interfaccia utente vocale (VUI) oppure è possibile controllare le integrazioni dei partner con accesso anticipato mentre verranno rilasciate nelle prossime settimane.

Google inizia con il supporto per Google Home, che è il suo speaker per la casa con il suo assistente digitale integrato ma "è solo l’inizio" ha promesso Douglas, in quanto le Actions per servizi di terze parti verranno introdotte anche nei telefoni Pixel e in Allo. "Continueremo ad aggiungere ulteriori funzionalità alla piattaforma nel corso del tempo, tra cui la possibilità di rendere le vostre integrazioni disponibili in vari dispositivi con Assistant come i telefoni Pixel e Google Allo."

Google ha anche anticipato che verrà abilitato il supporto per gli acquisti e le prenotazioni, così come più profonde integrazioni ‘verticali’.

Gli sviluppatori che sono interessati a creare azioni per Google Assistant dovrebbero "registrarsi al nostro programma per i partner con accesso anticipato e contribuire a plasmare il futuro della piattaforma" conclude Douglas.

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