Google doodle alla scoperta di sette esopianeti simili alla Terra

Google dedica il suo doodle del 23 febbraio 2017 alla scoperta di sette esopianeti simili alla nostra Terra che si trovano nel sistema solare Trappist-1.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Google ha scelto di dedicare il suo doodle il 23 febbraio 2017 in gran parte del mondo, Italia compresa, a alla scoperta di sette esopianeti simili alla nostra Terra.

Un esopianeta – pianeta extrasolare – è un pianeta che non appartiene al sistema solare ed orbita attorno a una stella diversa dal Sole. Di recente, un gruppo internazionale coordinato dall’università belga di Liegi ha scoperto che esiste un grande sistema planetario – di cui si ignorava l’esistenza prima – che include sette pianeti che si potrebbero definire ‘fratelli’ della Terra che noi abitiamo.

"Si scopre che non era solo la polvere sulla lente del telescopio" premette Google nel presentare il suo doodle, creato appositamente per dare importanza all’annuncio da parte della NASA della scoperta di sette pianeti simili alla Terra che ruotano attorno alla stessa stella a soli 235,000 miliardi di miglia di distanza da noi. "In termini di spazio, sono praticamente noi vicini di casa!" scherza Big G.

Chiamato TRAPPIST-1, che cosa fa esattamente questo nuovo sistema solare e cosa significa per il nostro Universo? Ebbene, tre di questi pianeti appena scoperti si trovano nel bel mezzo di quella che gli scienziati chiamano "zona abitabile" o ad una distanza dalla stella attorno a cui orbitano tale per cui "un pianeta roccioso ha più probabilità di avere acqua allo stato liquido".

TRAPPIST-1

Anche se gli scienziati dovranno passare diversi anni per studiare i nuovi pianeti scoperti nel sistema solare TRAPPIST-1 prima di poter definitivamente dire se uno qualsiasi di essi si puo’ abitare, il potenziale è molto promettente.

Si sa che tre di questi nuovi pianeti di TRAPPIST-1 sono gia’ nella cosiddetta zona abitabile, ma per quanto riguarda gli altri quattro? Secondo la NASA, tutti i sette pianeti potrebbero avere acqua allo stato liquido, l’ingrediente più importante per la vita – supponendo anche che ci siano delle condizioni atmosferiche ideali per poter vivere.

I pianeti in TRAPPIST-1 sono molto vicini tra loro, a differenza della distanza tra i pianeti che si trovano sistema solare in cui si trova la Terra, in cui ci troviamo noi. Che cosa questo significa? Secondo Google, "se saremo in grado di visitare uno dei pianeti i TRAPPIST-1 un giorno, potremmo essere in grado di guardare ogni pianeta vicino passare durante il suo viaggio orbitale".

I sei pianeti più vicini alla stella vengono paragonati alla Terra per dimensioni e temperatura, e pare siano composti da rocce e che si trovano in una zona in cui la temperatura è compresa fra zero e 100 gradi, quindi ‘abitabile’ da questo punto di vista della temperatura. Il sole di TRAPPIST-1 era stato scoperto nel maggio 2016 insieme ai tre pianeti che si trovano nella fascia abitabile.

Prima di ogni altra scoperta riguardante i nuovi pianeti, è possibile esplorare TRAPPIST-1 ‘d’ – il terzo pianeta del sistema solare TRAPPIST-1 – in 3D utilizzando il computer o dispositivo QUI sul sito web della NASA. Se si dispone di un dispositivo di realtà virtuale, si può anche fare una passeggiata intorno al pianeta.

Il doodle che Google ha dedicato alla scoperta dei sette esopianeti simili alla Terra è una simpatica immagine animata nella quale si vede la Terra – affiancata dalla Luna – con un cannocchiale che guarda nello spazio trovando ad un certo punto dei piccoli pianeti i quali ad un certo punto, amichevolmente, iniziano a salutare come per dire "ciao, grazie di averci trovato".

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