Google dedica il primo doodle 360 e in VR a Georges Melies

E' possibile accedere al doodle dedicato a Georges Melies in VR di Google sul proprio dispositivo mobile, Cardboard o Daydream scaricando l'app Google Spotlight Stories.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Diverse sono le soluzioni cinematografiche tecniche e narrative che Méliès ha inventato agli inizi del cinema, in particolar modo per l’utilizzo degli effetti speciali e per la creazione di alcuni dei primi film di fantascienza.

Il team di Google ha realizzato il doodle dedicato a Georges Méliès in collaborazione con gli esperti di Méliès della Cinémathèque Française. E’ possibile accedere al doodle di Google in VR direttamente sul proprio dispositivo mobile, Cardboard o Daydream scaricando l’app Google Spotlight Stories da Google Play o dall’App Store. Chi non ha un visore puo’ guardare il doodle come video a 360 gradi sul canale YouTube di Google Spotlight Stories.

Secondo Laurent Manonni, Direttore del patrimonio della Cinémathèque Française, il titolo di uno dei film Méliès, L’Homme-Orchestre (L’uomo-orchestra, 1900), incarna perfettamente lo spirito dell’artista: "disegnatore, pittore, caricaturista, mago, direttore teatro Robert-Houdin, scenografo, comico, scrittore, attore, tecnico, appassionato di storie fantastiche, visionario regista di oltre 500 film e proprietario del primo studio in vetro progettato per il cinema. Méliès era coinvolto in ogni aspetto della produzione delle sue opere, dall’ideazione del set alla direzione degli attori".

"Amici miei, mi rivolgo a tutti voi, stasera, per ciò che davvero siete… illusionisti, sirene, viaggiatori, avventurieri e maghi… Venite a sognare con me." – Georges Méliès.

Nella giornata del 3 maggio 2018 Google propone il suo primo doodle interattivo a 360 gradi o in VR (realtà virtuale), creato in collaborazione con i team di Google Spotlight Stories, Google Arts & Culture e della Cinémathèque Française. Questo doodle viene dedicato a Georges Méliès, pionieristico illusionista e regista francese, in occasione dell’anniversario di uno dei suoi più apprezzati film: À la conquête du pôle (Alla conquista del polo, 1912).

Google Spotlight Stories: Back to the Moon Trailer

Méliès per realizzare le sue produzioni spesso si ispirava ad eventi della sua epoca: ad esempio, il film "A la Conquête du Pôle (Alla conquista del polo, 1912)" è stato concepito come una interpretazione comica e magica delle allora recenti esplorazioni di Amundsen e dei suoi sfortunati avversari.

Méliès viene anche definito "un visionario" in quanto è riuscito ad anticipare scoperte o eventi futuri: il film "Voyage dans la Lune (Viaggio nella Luna, 1902)" ha anticipato l’atterraggio dell’uomo sulla Luna, realmente avvenuto 67 anni più tardi, mentre "LLe Tunnel sous la Manche ou le Cauchemar franco-anglais (Il Tunnel sotto la Manica, 1907)" ha anticipato il tunnel della Manica ben prima che questo fosse scavato.

Méliès, che ha anche recitato in quasi tutti i suoi film, ha immaginato diverse innovazioni scientifiche: una sua eclissi solare usando macchine di scena in "Éclipse du soleil en pleine lune (Eclissi di sole nella luna piena, 1907)", ha scherzato sulle mode dell’epoca in campo medico in "Hydrothérapie fantastique (Il segreto del dottore, 1909)", ha introdotto in scena una fabbrica elettrica in "À la Conquête du Pôle (Alla conquista del polo, 1912)" e si è immaginato la moderna televisione ben prima del suo avvento in "Photographie électrique à distance (La fotografia elettrica a distanza, 1908)".

Google Spotlight Stories: dietro le scene di Back to the Moon

A Méliès piacevano le nuove tecnologie e la continua ricerca di invenzioni originali. "Immagino che sarebbe stato molto contento di vivere nella nostra epoca, così ricca di esperienze cinematografiche immersive, effetti digitali e immagini spettacolari sugli schermi" ha commentato Manonni. "Si sarebbe indubbiamente sentito lusingato di trovarsi sotto i riflettori grazie al primo Doodle di Google in assoluto fruibile tramite video a 360° o realtà virtuale, portato sotto i riflettori in tutto il mondo grazie a un nuovo sistema dagli sconfinati poteri magici".

La doodler Hélène Leroux ha contribuito alla realizzazione del doodle interattivo dedicato a Georges Méliès e visibile nella homepage di Google localizzata in tutto il mondo nella giornata del 3 maggio 2018.

"È stata una grande emozione scoprire l’immensità delle sue opere e dell’eredità che ci ha lasciato attraverso centinaia di film" ha commentato Leroux, aggiungendo che "Per lui la pellicola e la cinepresa non erano semplici strumenti per catturare le immagini, ma piuttosto dei mezzi per trasportare e far immergere completamente le persone all’interno di una storia. Méliès ha portato la magia nel mondo del cinema grazie a un ampio ventaglio di trucchi e illusioni. E noi vogliamo rendergli omaggio utilizzando uno degli strumenti più innovativi e coinvolgenti di cui disponiamo al giorno d’oggi per raccontare una storia: la realtà virtuale".

Nel Doodle, Hélène Leroux e il coregista Fx Goby di Nexus Studios hanno voluto mettere in rilievo diversi trucchi ideati da Méliès, trasportando al tempo stesso lo spettatore in una storia e in un mondo intrisi di magia.

Google Doodles-Google Spotlight Stories: Back to the Moon Theatrical

Ecco alcune curiosità portate in rilievo dal doodle di Google: Méliès si riprendeva più volte sulla stessa pellicola; Méliès interrompeva la ripresa, scambiava i personaggi e iniziava a filmare di nuovo; Méliès posizionava un elemento nero davanti alla cinepresa per dare l’illusione che altri elementi scomparissero; Méliès utilizzava la stessa tecnica precedente, ma questa volta riprendeva un altro spezzone di film sull’elemento nero; Méliès fermava la cinepresa, faceva uscire di scena il personaggio e ricominciava a riprendere.

Secondo gli esperti di Nexus Studios, Méliès era un esperto narratore, quindi era importante che il Doodle avesse una storia lineare. Il doodle è stato quindi inteso come se fosse un balletto o una rappresentazione teatrale, dove è chi guarda a scegliere dove guardare: "in pratica, lo spettatore diventa la macchina da presa e realizza un suo montaggio del film" hanno commentato Leroux e Goby.

All’epoca di Méliès i film non si riprendevano a colori ma in bianco e nero, pertanto era necessario dipingere tutti i fotogrammi delle pellicole, spesso utilizzando una gamma molto limitata. Per riprodurre tale effetto nel doodle il team di Google ha scelto di includere un colore dominante forte (come turchese, rosso o giallo) in ogni scena.

E’ possibile trovare i cimeli originali appartenuti a Georges Méliès e approfondire l’invenzione del primo studio cinematografico e degli effetti speciali visitando la Cinémathèque Française di Parigi. 

360 Google Doodles-Spotlight Stories: Back to the Moon

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