Windows 10: Microsoft citata in giudizio per dati persi e PC danneggiati durante aggiornamento

E' stata avviata negli USA una class action contro Microsoft da consumatori che hanno detto di aver perso dati e che i loro computer sono stati danneggiati con l'aggiornamento a Windows 10.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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E’ stata avviata negli USA una class action contro Microsoft da consumatori che hanno detto di aver perso dati e che i loro computer sono stati danneggiati con l’aggiornamento a Windows 10.

Microsoft è prossima a rilasciare l’aggiornamento Creators Update per chi ha gia’ Windows 10 sul proprio PC, versione di Windows che è disponibile da ormai un paio di anni. Non sono mancate lamentele da parte di utenti che hanno avuto problemi ad aggiornare nel corso del primo anno di disponibilità – periodo in cui Microsoft ha permesso di aggiornare gratuitamente i computer con una precedente versione di Windows. Piu’ di recente, tuttavia, è stata aperta una class action negli USA che accusa Microsoft di costare tempo gli utenti, denaro e fatica, obbligandoli ad avere a che fare con il supporto tecnico, problemi a livello di compatibilità software e in alcuni casi ritrovarsi a dover sostituire il computer dopo l’aggiornamento a Windows 10.

Come riportato da Zdnet, sono 100 le persone coinvolte nella class action, alla ricerca di 5 milioni di dollari in danni, esclusi i costi e interessi.

Tra coloro che hanno aderito alla class action, una persona ha lamentato di non aver espresso la volontaria intenzione di eseguire l’aggiornamento a Windows 10 e che quando è successo ha perso i dati relativi al proprio lavoro; questo utente si è poi rivolto a degli esperti per provare a recuperare i dati perduti ma non è stato possibile risolvere il problema completamente.

Un’altra persona ha detto di aver approvato l’aggiornamento, affermando che il suo "computer è stato danneggiato" dopo che Windows 10 non è stato installato correttamente. Questo utente ha pagato qualcuno per riparare il computer in quanto l’hardware era fuori garanzia e, nella class action, rivendica i dati persi, il tempo ed il denaro spesi e la perdita del suo computer.

Un altro utentei ha detto di aver autorizzato l’aggiornamento, ma il software dopo essere stato installato ha smesso di funzionare e ha perso alcuni dati, mentre altri è riuscito a recuperarli tramite esperti a pagamento.

La denuncia sostiene che Windows 10 è un prodotto di consumo in base al diritto degli Stati Uniti, e accusa Microsoft di essere consapevole del fatto che l’aggiornamento potrebbe causare la perdita di dati e il danneggiamento dell’hardware degli utenti. Windows 10, scrive l’accusa, non si interessa di controllare se l’intero computer e i software che sono installati sono compatibili prima dell’installazione.

Attraverso la class action i denuncianti vogliono dimostrare, tra gli altri aspetti, che l’upgrade potrebbe causare la perdita di dati e danni al computer, e che Microsoft era a conoscenza di questi potenziali problemi. Si vuole inoltre dimostrare che l’aggiornamento, presumibilmente senza avvisi, ha comportato una violazione delle garanzie.

In difesa di Microsoft, è doveroso riportare che si, in alcuni casi un PC va a scaricare Windows 10, ma non va ad installarlo automaticamente. In ogni caso, dopo l’aggiornamento, l’utente ha delle settimane di tempo per tornare alla precedente versione di Windows. Inoltre, prima di effettuare l’upgrade Microsoft effettua un controllo se l’hardware ha i requisiti minimi richiesti per l’esecuzione di Windows 10.

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