Big Data in crescita nel 2015 in Italia

Osservatorio Big Data Analytics e Business Intelligence conferma la crescita del mercato Big Data Analytics in Italia che, nel 2015, si conferma in forte crescita del 14 per cento. Grazie anche alla disponibilità di tecnologie di storage a basso costo.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

L’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence conferma la crescita del mercato Big Data Analytics in Italia che, anche nel 2015, si conferma in crescita, grazie all’incremento di un buon 14% (la crescita è stata del 25% nel 2014). Nel nostro Paese, il mercato dei Big Data Analytics ha raggiunto un valore di 790 milioni di euro, per l’84% composto da Business Intelligence e per il 16% da Big Data.

La crescita, sottolineano gli analisti del Politecnico di Milano che ha promosso la ricerca dell’Osservatorio, sembra però sostenuta dalla disponibilità di tecnologie di storage a basso costo, e non da un utilizzo maturo di questi strumenti.  Se nel 2014 si è registrata una crescita del mercato Big Data Analytics sostenuta del 25%, oltre che dalla disponibilità di tecnologie di storage a basso costo, anche dalla crescente mole di dati generati dal web e dalla diffusione di un numero sempre maggiore di dispositivi mobile che permettono di utilizzare app, fare pagamenti ed interagire con dispositivi intelligenti, nel 2015 la crescita si è attestata solo al 14%, comunque una crescita anche se in quantità minore.

La crescita della parte Big Data nel 2015 si attesta a +34% rispetto l’anno precedente, mentre la Business Intelligence ha registrato una crescita dell’ 11%.

Il mercato Big Data Analytics è stata la principale priorità di investimento per il 2015, indicata nel Cio – Chief Information Officer, il manager responsabile della funzione aziendale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il prossimo anno sarà lo stesso: "Nel 2016 gli Analytics saranno la principale priorità̀ di investimento (44%) per i top manager italiani responsabili delle tecnologie dell’informazione nelle aziende (Cio), e le competenze per la gestione dei Big data sono ritenute la sfida organizzative più̀ rilevante per la trasformazione digitale delle imprese nell’anno in corso, secondo il 22% dei Cio" rilevano gli analisti.

L’Osservatorio con le sue analisi mira a costituire un punto di riferimento permanente per i decision maker – in particolare per Responsabili dei Sistemi Informativi, i Chief Marketing Officer e i Responsabili Web e Digital di aziende di medie e grandi dimensioni e Pubbliche Amministrazioni – affinché possano sfruttare il potenziale innovativo dei Big Data Analytics e della Business Intelligence.

Nel settore dei Big Data Analytics sono ancora moltissime le potenzialità da sfruttare nell’utilizzo dei dati destrutturati, se si considera che nella maggior parte dei casi sono utilizzati dati interni aziendali e solo in quantità minore fonti esterne come web e social media. Inoltre, lo studio ha fatto emergere la mancanza di adeguati competenze e modelli di governance, poiché sono ancora poche le imprese dotate di un Chief Data Officer e ancora meno di un Data Scientist.

"Anche per il 2016 gli Analytics si confermano la principale priorità di investimento per i Cio italiani e i dati del mercato, che stimiamo valga 790 milioni di euro, confermano una dinamica forte soprattutto per la componente Big Data, con un tasso di crescita del 34%" commenta Carlo Vercellis, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Big Data Analytics e Business Intelligence.

Big data, un termine sconosciuto

Big data è il termine per descrivere una raccolta di dataset così grande e complessa da richiedere strumenti differenti da quelli tradizionali, in tutte le fasi del processo: dall’acquisizione, alla curation, passando per condivisione, analisi e visualizzazione. Si parla di Big Data quando si ha un dataset grande da richiedere strumenti non convenzionali per estrapolare, gestire e processare informazioni entro un tempo ragionevole. Non esiste una dimensione di riferimento ma questa cambia sempre poiché le macchine sono sempre più veloci e i dataset sono sempre più grandi.

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