Yahoo diventa Altaba cedute le attivita’ internet a Verizon senza Marissa Mayer

Yahoo vende le proprie attività core su internet a Verizon per un accordo del valore di 4,8 miliardi di dollari. La Mayer tra i top manager che lasceranno la compagnia alla chiusura della cessione e il nome della società cambierà in Altaba.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Nel 2016, il colosso statunitense delle telecomunicazioni Verizon ha comprato Yahoo in un accordo del valore di quasi 5 miliardi di dollari, 4.83 miliardi di dollari in contanti per la precisione, come riportato da Bloomberg. L’operazione con Verizon non è ancora conclusa, dovrebbe esserlo entro il 2017 e nel frattempo ci sono stati degli sviluppi interessanti, come ad esempio il cambio del nome da ‘Yahoo’ in Altaba.

Yahoo ha messo in vendita le proprie attività core su internet nel 2016, con il futuro della società deciso entro la fine del mese di luglio. Ci sono stati importanti nomi interessati ad acquistare Yahoo, oltre a Verizon che ne esce come vincitore: Softbank e Alibaba. Verizon inizialmente si era detta disposta a pagare 3 miliardi di dollari per gli asset internet di Yahoo, offerta arrivata un anno dopo che Verizon ha comprato AOL per 4.4 miliardi di dollari, entrando nel mercato dell’advertising online.

Dalla vendita, Yahoo ha puntato di ottenere un’offerta tra 5 e 6 miliardi di dollari per il suo business e tutte le proprietà intellettuali che detiene tra cui moltissimi brevetti (un portafoglio di 6 mila brevetti). Inizialmente era stato ipotizzato da piu’ analisti che le attività di Yahoo avrebbero potuto essere divise tra piu’ offerenti, in quanto Verizon aveva espresso interesse non alla società nella sua interezza, ma solo ad alcune divisioni. Google o Microsoft difficilmente avrebbero potuto acquistare Yahoo, in quanto operano sul mercato con prodotti concorrenti, e per evitare un monopolio del settore difficilmente l’antitrust avrebbe dato il suo via libera all’acquisizione.

Con la vendita di Yahoo, il futuro dell’attuale CEO della società Marissa Mayer non era certo al momento dell’accordo, ma a gennaio in un deposito dalla società presso la Securities and Exchange Commission (SEC) è stato confermato che la Mayer è tra i top manager che lasceranno la compagnia alla chiusura della cessione delle attività internet a Verizon. La Mayer ha avuto tre anni di tempo per cercare di risollevare le sorti di Yahoo!, senza pero’ riuscirci.

Per Verizon l’acquisizione è importante per cercare di avvicinarsi a Google e Facebook, che dell’advertising online e contenuti digitali sono leader. Anche dopo l’acquisizione degli asset di Yahoo, tuttavia, Verizon continua a restare dietro a colossi come Google e Facebook, che possiedono più della metà del mercato pubblicitario.

Yahoo e Verizon hanno annunciato l’accordo di acquisizione nella giornata del 25 luglio, circa una settimana dopo che il quarto round di offerte è stato chiuso il 18 luglio. L’operazione sarà completata entro la fine del 2017.

Verizon non ha tuttavia acquistato ‘tutta Yahoo’ ma solamente le proprie attività core su internet. Fuori dall’accordo sono rimaste le azioni di Yahoo! nella compagnia cinese Alibaba Group e Yahoo Japon – per questo motivo, considerato "il radicale cambiamento di natura", Yahoo alla chiusura della cessione delle attività internet a Verizon cambierà nome in Altaba, come annunciato dalla stessa società.

A cessione completata, oltre al cambio del nome e alla partenza di Marissa Mayer, il consiglio di amministrazione sarà ridotto a cinque membri dagli attuali undici: Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith. . Oltre alla Mayer, lasceranno la direzione anche David Filo, tra i fondatori di Yahoo. Il presidente di Altaba sarà Eric Brandt, in sostituzione di Maynard Webb.

Mentre non c’è nessuna conferma ufficiale su questo, i rapporti dicono la Mayer potrebbe ottenere un ruolo nel processo di integrazione di Yahoo in Verizon.

E’ importante ricordare che l’accordo era stato messo a rischio dopo l’emergere degli attacchi hacker alla rete di Yahoo a settembre e a dicembre che hanno coinvolto un totale di 1,5 miliardi di utenti.

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