Il creatore del web Tim Berners-Lee contro le Notizie False

L'inventore del world wide web, Sir Tim Berners-Lee, ha condiviso cio' che considera un buon piano per affrontare la condivisione di dati e notizie false nel web.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

L’inventore del world wide web, Sir Tim Berners-Lee, si dice preoccupato sullo stato del web che ha creato ventotto anni fa: le persone che perdono il controllo dei propri dati personali, la diffusione della disinformazione e di "notizie false" attraverso i social media e i motori di ricerca, la pubblicità politica online che oggi ha scarsa trasparenza. 

In una lettera aperta per celebrare il 28esimo anniversario del web, ripresa dal sito online della BBC, Sir Tim ha riportato quelle che sono le sue preoccupazioni su come viene utilizzato il web e definito una strategia quinquennale per provare a risolvere il problema delle fake news.

Sir Tim nella lettera scrive di voler iniziare a combattere l’uso improprio dei dati personali, che crea un "effetto raggelante sulla libertà di parola", affermando poi che bisogna fermare gli algoritmi che promuovono la diffusione di comunicazioni sensazionalistiche (quelle con titoli esagerati che si rivelano non veri leggendo l’articolo) e inattendibili attraverso la messa in evidenza di parole chiave-esca per il lettore: "alcuni algoritmi favorirebbero informazioni sensazionalistiche progettate per stupire gli utenti, piuttosto che riflettere la verità e possono diffondersi a macchia d’olio", ha detto Sir Tim. Inoltre, per l’informatico britannico servono regole di regolamentazione più severe sui sistemi "non etici" per la diffusione di annunci politici.

Sir Tim si appella a tutte le persone che hanno contribuito a sviluppare il web con blog, tweet, foto, video e pagine web possano unirsi per trovare soluzioni pratiche per arrivare ad avere un web in grado di "assicurare poteri uguali e opportunità a tutti".

Tim si è detto pronto a collaborare con le aziende che operano sul web per mettere "un giusto livello di controllo dei dati di nuovo nelle mani del popolo" esprimendo la sua preoccupazione sui sistemi di sorveglianza attivati dai governi, volendo fermare quel web utilizzato per violare la privacy altrui.

"I siti di social media e i motori di ricerca devono essere incoraggiati a proseguire gli sforzi per combattere il problema delle false notizie", ha detto Sir Tim, aggiungendo che gli organi centrali in grado di decidere ciò che è vero e cosa no dovrebbero essere evitati.

L’arrivo dei social media ha portato "storie reali e immaginarie ad essere presentate in modo così simile che può essere difficile la distinzione" ha detto Sir Tim.

Le notizie etichettate "false" potrebbero essere informazioni false deliberatamente diffuse da coloro che vogliono solo ricevere click, ma potrebbero anche essere false informazioni diffuse da giornalisti che non ne hanno verificato la veridicità.

Il social principalmente chiamato in causa è Facebook, e dallo scorso anno si è impegnata a risolvere il problema della diffusione delle fake news attraverso il suo social network. Da qualche settimana, Facebook ha iniziato ad etichettare le notizie false per bloccarne la diffusione. Per riuscire in questo, Facebook collabora con un gruppo che comprende 42 organizzazioni di media che hanno il compito di esaminare le notizie che gli utenti segnalano perchè presunte false, quindi quelle trovate realmente false vengono etichettate in modo da rendere più facile per gli utenti sapere se una notizia che trovano nel loro News Feed puo’ essere ritenuta vera oppure no. Per Sir Tim, tuttavia, "Dobbiamo spingere contro la disinformazione incoraggiando leader come Google e Facebook a proseguire gli sforzi per combattere il problema, evitando la creazione di eventuali organi centrali di decidere ciò che è ‘vero’ o no", ha scritto nella lettera.

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