GameStop va a chiudere fino a 150 negozi nel 2017, colpa della crescita del Digitale

La nota catena di negozi GameStop ha annunciato un calo delle vendite sia per quanto riguarda i giochi che hardware, e da qui la decisione di andare a chiudere 150 dei suoi 7500 punti vendita nel mondo nel corso del 2017.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Nel suo ultimo rapporto dei guadagni relativo al trimestre fiscale di fine 2016, la nota catena di negozi GameStop ha annunciato un calo delle vendite sia per quanto riguarda i giochi che hardware, e da qui la decisione di andare a chiudere 150 dei suoi 7.500 punti vendita sparsi in tutto il mondo nel corso del 2017, come riportato dal Wall Street Journal.

GameStop ha riportato un calo delle proprie vendite globali totali del 13,6 per cento durante il periodo di vacanze di fine 2016, a causa di “vendite deboli di alcuni titoli per console e promozioni aggressive da parte di altri rivenditori”. La catena ha quindi comunicato l’intenzione di chiudere tra il due ed il tre per cento dei propri negozi a livello globale quest’anno.

L’amministratore delegato di GameStop, Paul Raines, ha spiegato che la crescita delle vendite digitali sono una ragione per cui le vendite dei videogiochi su supporto fisico e delle console hanno cominciato a calare tramite le proprie sede fisiche. Quantificando, le vendite di hardware sono diminuite del 29,1 per cento, mentre le vendite di software sono diminuite del 19,3 per cento.

Nonostante queste perdite, Raines ha osservato che “l’innovazione hardware nella categoria dei videogiochi sembra essere molto promettente” in quanto le ultime console uscite, come la piu’ recente Nintendo Switch, vendono bene. Non è un caso se la Nintendo ha gia’ annunciato l’intenzione di raddoppiare la propria produzione di console quest’anno a causa della forte domanda registrata al lancio della console.

Sono sempre di piu’ i videogiocatori che acquistano videogiochi in formato digitale attraverso gli store di Sony e Microsoft accessibili direttamente sulla console tramite una connessione ad internet, spesso offerti a prezzi più convenienti delle versioni su supporto fisico ma anche in questo caso spesso i videogiochi su supporto fisico costano di meno attraverso rivenditori online – Amazon in primis – rispetto che nei punti vendita. Di mezzo si è messo poi il gaming mobile, con giochi che sono sempre piu’ avanzati su smartphone e, soprattutto, tablet. E non dimentichiamo servizi come Xbox Game Pass o Playstation Now, che sono servizi in abbonamento che consentono lo streaming di centinaia di giochi su console.

Nonostante le suddette perdite, GameStop ha visto aumentare le vendite del 27,8 per cento degli oggetti da collezione, in particolare giocattoli e abbigliamento legati al mondo dei Pokémon. Secondo Raines, per GameStop quello che non riguardava i giochi "ha guidato l’espansione del margine lordo e significativamente contribuito ai nostri profitti”, una tendenza che la società prevede proseguirà nel corso del prossimo anno. A tal fine, GameStop intende aprire circa 35 negozi dedicati ai collezionabili a livello globale, e circa 65 nuovi punti vendita incentrati invece su brand tecnologici come Spring Mobile AT&T e Cricket Wireless.

GameStop ha registrato nell’ultimo trimestre un utile per azione di 2.38 dollari, superando la previsione di 2.29 dollari, secondo Bloomberg.

GameStop Corporation ha sede a Grapevine, in Texas, ed è ancora oggi il più grande rivenditore di videogiochi nuovi e usati del mondo, ma si occupa anche della vendita di accessori per videogiochi, console, figurine ed altro. Da qualche anno, i negozi GS ritirano iPod touch, iPhone ed occasionalmente anche iPad e Tablet PC.

GameStop è presente anche sul web attraverso gli e-shop GameStop.com e EBgames.com, tramite il magazine Game Informer – disponibile anche in formato cartaceo – e tramite il sito internet Kongregate. In Italia, il portale di e-commerce GameStop.it è attivo dal novembre del 2009.

Un portavoce di GameStop ha detto a Fortune che la chiusura dei negozi è parte di una "strategia annuale" per chiudere negozi non produttivi che era stata annunciata più di tre anni fa. "Questo è qualcosa che si svolgerà nel corso di tutto il 2017," ha aggiunto il portavoce.

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