Huawei svela i progressi della Intelligenza Artificiale Mobile a IFA 2017

Il CEO Richard Yu presenta il Kirin 970, la prima piattaforma mobile di Huawei per l'elaborazione dati tramite Intelligenza Artificiale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Il 21 Agosto Huawei aveva inviato un tweet in cui si è posta il quesito "Il futuro è intelligente?" rimandando per conoscere la risposta al 2 settembre, giorno in cui ha tenuto la propria conferenza stampa a Berlino in occasione della fiera IFA 2017. Il tweet era stato chiuso con l’hashtag #HuaweiMobileAI. La conferenza stampa si è tenuta, e in tale occasione come previsto la società ha presentato la ‘sua’ nuova era dell’innovazione nel campo degli smartphone, possibile grazie alla prima piattaforma di calcolo mobile AI di Huawei dotata di una Neural Processing Unit (NPU), un’unita di calcolo neurale.

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Durante un keynote, il CEO di Richard Yu ha rivelato la visione di Huawei sul futuro dell’intelligenza artificiale con il lancio del chipset Kirin 970 che combina la potenza del cloud con la velocità e la reattività del processo nativo AI.

Nel futuro dell’innovazione nel campo degli smartphone Huawei vuole "portare in vita esperienze legate all’intelligenza artificiale e cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i device" si legge nella nota ufficiale.

"Guardando al futuro degli smartphone, siamo sulla soglia di una nuova ed entusiasmante era", ha dichiarato Richard Yu, CEO di Huawei Consumer Business Group. "Mobile AI = On-Device AI + Cloud AI. Huawei è impegnata nella trasformazione dei dispositivi smart in dispositivi intelligenti grazie alla costruzione di funzionalità end-to-end che supportano lo sviluppo coordinato di chip, dispositivi e cloud. L’obiettivo finale è quello di fornire un’esperienza utente molto migliore. Il Kirin 970 è il primo di una serie di nuovi progressi che porteranno potenti funzionalità AI nei nostri dispositivi e li renderanno migliori rispetto a quelli della concorrenza".

Sono serviti anni di sviluppo ma oggi il Cloud AI ha un’ampia applicazione, anche se per Huawei l’esperienza utente puo’ ancora migliorare, ad esempio per quanto riguarda i tempi di latenza, la stabilità e la privacy. Il Cloud AI e l’On-Device AI possono essere complementari.

"L’On-Device AI offre capacità di percezione che sono alla base della comprensione e dell’assistenza alle persone", secondo il produttore cinese, in quanto "i sensori producono una grande quantità di dati in tempo reale, specifici e personalizzati".

Grazie al supporto di chip con forti capacità di elaborazione, Huawei immagina un futuro in cui i device saranno più consapevoli delle esigenze degli utenti, offrendo servizi personalizzati e facilmente accessibili, degni di una intelligenza artificiale avanazta.

Ricordiamo che lo scorso novembre il CEO di Huawei, Richard Yu, ha parlato di un supertelefono con "capacità corrispondenti o superiori a quelle degli occhi, delle orecchie, della lingua, del naso, del corpo e della mente di un uomo". Per portare questo alla realtà, Huawei si è concentrata su quattro aree chiave: hardware, connettività, cloud e chipset.

Il nuovo Kirin 970 è costruito con un processo avanzato di 10nm e include una CPU di otto core e una GPU di 12 core di nuova generazione. Il chipset include 5,5 miliardi di transistor in un’area di un solo centimetro quadrato ed è la prima piattaforma di calcolo mobile AI di Huawei dotato di una Neural Processing Unit (NPU), un’unita di calcolo neurale. Rispetto ad un cluster CPU quad-core Cortex-A73, la nuova architettura eterogenea di calcolo del Kirin 970 offre fino a 25x le prestazioni con un’efficienza di 50x maggiore.

Nella pratica, il chipset Kirin 970 può eseguire le stesse operazioni di calcolo AI più rapidamente e con molta meno potenza. In un test di riconoscimento dell’immagine menzionato da Huawei, il Kirin 970 ha elaborato 2.000 immagini al minuto, dimostrando di essere più veloce di altri chip presenti sul mercato.

Huawei, consapevole che ulteriori sviluppi nell’AI richiedono sforzi congiunti lungo tutta la catena del valore, e per questi vuole posizionare il chipset Kirin 970 come piattaforma aperta per l’AI mobile, aprendolo agli sviluppatori e ai partner che possono trovare usi nuovi e innovativi per le capacità di elaborazione che è in grado di offrire.

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