Bose AR, piattaforma di Realta’ Aumentata Audio per ascoltare cosa si vede

Usando un dispositivo indossabile Bose AR, uno smart phone e un'app abilitata, la nuova piattaforma consente di ascoltare cosa si vede, come descrivere in una galleria d'arte il dipinto che si ha di fronte.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Bose, il noto produttore di dispositivi audio, ha annunciato Bose AR, la prima piattaforma di realtà aumentata audio al mondo. La società con Bose AR si è posta l’obiettivo di far immaginare agli utenti "un mondo in cui tutto ciò che vedi è più prezioso, più emotivo e più significativo" grazie a ciò che vedono.

"Usando solo un dispositivo indossabile Bose AR, uno smart phone e un’app abilitata a Bose AR, la nuova piattaforma consente di ascoltare ciò che vedi" è la promessa della società, che ha aperto le porte di questo suo progetto agli sviluppatori interessati a saperne di più sulla piattaforma, sull’SDK ora disponibile e su ciò che puo’ servire per creare le prime esperienze per la piattaforma Bose AR.

Bose ha annunciato Bose AR in occasione dell’evento SXSW – un festival musicale e cinematografico, composto anche di un insieme di conferenze e mostre interattive, che ha luogo ogni primavera ad Austin, la capitale del Texas, dal 1987 – e consiste in una piattaforma per la realtà aumentata integrabile in vari tipi di device indossabili come un paio di occhiali smart che, in maniera diversa da come funzionano i Google Glass, al posto di mostrare informazioni digitali sovrapponendole al mondo reale si concentra sull’audio, consentendo agli utenti di "ascoltare cio’ che vedono".

Bose AR – prototipo di occhiali

Cosa significa ascoltare cio’ che si vede?

Ma cosa significa ascoltare cio’ che si vede? Secondo Bose, le esperienze possibili grazie alla realtà aumentata basata sull’audio comprendono le diverse possibilità di attivare esperienze audio quando ci si trova in punti di riferimento. Ad esempio, è possibile ricreare eventi o discorsi quando si visita un luogo storico (ad esempio visitando il luogo in cui Steve Jobs ha detto la storica frase "Stay Hungry Stay Foolish / Siate affamati, siate folli" presso l’Università di Stanford il 12 giugno 2005 il dispositivo potrebbe far riascoltare il discorso del compianto cofondatore della Apple) oppure si potrebbero ottenere indicazioni audio personalizzate per arrivare al gate d’imbarco in un aeroporto, oppure ancora se si visita un museo posizionandosi di fronte ad un dipinto si potrebbe ascoltare l’audio che racconta la storia di quel quadro.

"A differenza di altri prodotti e piattaforme di realtà aumentata, Bose AR non cambia ciò che vedi ma ti dice cosa stai guardando senza un obiettivo integrato o una fotocamera del telefono", ha detto Bose a Cnet.com. "E piuttosto che sovrapporre oggetti visivi al mondo reale, Bose AR aggiunge uno strato di informazioni ed esperienze da ascoltare, rendendo ogni giorno migliore, più facile, più significativo e più produttivo."

Bose al momento ha realizzato in prototipo un paio di occhiali alimentati dalla sua piattaforma Bose AR ma la società è convinta che la tecnologia possa essere integrata anche in altri tipi di dispositivi indossabili. Tutti sta all’interesse degli sviluppatori nel farla crescere. Bose ha già dei partner interessati alla tecnologia, tra cui: Aaptiv, Anchor, Asics Studio, Audioburst, Method Exp, Radio Public, Strava, Trip Advisor, Tune In, Walc.

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