Samsung sviluppa dispositivi a raggi X con bassa esposizione a radiazioni

Il nuovo materiale semi-conduttore perovskite è 20 volte più sensibile per i raggi X, esponendo a radiazioni per un decimo rispetto al normale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Samsung Electronics ha annunciato che il suo braccio Samsung Advanced Institute of Technology (SAIT) in collaborazione con l’UNiversità Sungkyunkwan di Seoul, in Corea, ha sviluppato un materiale rilevatore che riduce l’esposizione alle radiazioni a meno di 1/10 della quantità normale tipica dei dispositivi medici per immagini a raggi X come la fluoroscopia, la radiografia digitale, la CT e altre apparecchiature radiologiche.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nella rivista scientifica Nature in un articolo intitolato "Printable organometallic perovskite enables large-area, low-dose X-ray imaging /// Il perovskite organometallico stampabile consente un’immagine a raggi X di grandi dimensioni a bassa dose radiante".

I ricercatori di SAIT hanno sviluppato un materiale semiconduttore basato su perovskite che, oltre ad emettere significativamente un livello più basso di radiazioni, offre 20 volte più sensibilità dei raggi X, oltre ad essere meno costoso rispetto ai dispositivi a raggi-X convenzionali.

Secondo Samsung, la commercializzazione di questa tecnologia offre il potenziale per la produzione di dispositivi a raggi X a bassa dose radiante che possono analizzare contemporaneamente tutto il corpo.

"Al fine di applicare perovskite su fotoni a raggi X, altamente penetranti, il materiale deve essere di 1.000 volte più spesso di quello di una cella solare, pur essendo in grado di mantenere i segnali elettrici per un tempo sufficientemente lungo e convertito da raggi X" ha dichiarato InTaek Han, Vice Presidente della SAIT. "Il nuovo metodo di sintesi sviluppato dalla ricerca è una svolta fondamentale per il settore".

Perovskite è il nome di un minerale di cristallo strutturato coniato nel 1840 da Gustav Rose, in onore del collezionista di minerali e Ministro della Corte Imperiale russa Lev Perovskij, ed attribuito a cristalli opachi di forma cubica, da lui trovati nel 1839 a Achmatovskaja, nei Monti Urali, in Russia. Gli sviluppatori di celle solari e di apparecchiature a raggi X sono molto interessati al materiale a causa della sua elevata efficienza fotoelettrica.

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