Samsung brevetta la scansione palmare

Samsung ha brevettato la scansione del palmo della mano come metodo di verifica dell'identità dell'utente a supporto dello sblocco tramite password.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Ben prima che Apple introducesse il riconoscimento del volto attraverso la tecnologia Face ID nell’iPhone X come metodo per la verifica dell’identità, Samsung offriva già il riconoscimento dell’iride. La società sudcoreana offre diversi metodi attraverso cui i proprietari dei suoi smartphone possono mantenere lo smartphone protetto – iride, riconoscimento facciale, impronta digitale, password, sequenza di punti e pin. Samsung sta tuttavia lavorando su altri nuovi modi alternativi alla password per proteggere il proprio dispositivo, modi utilizzabili senza che l’utente debba ricordarsi sequenze di codici, numeri o lettere che si possono facilmente dimenticare. Tra questi, Samsung ha brevettato la scansione del palmo della mano, che sarebbe un metodo pero’ solo di supporto allo sblocco tramite password.

Oltre alle impronte digitali e all’iride ciascun individuo ha di ‘originali’ le linee del palmo della mano. E’ difficile trovare le stesse linee nel palmo della mano di due persone perchè differiscono per dimensioni e lunghezza. Secondo Samsung, pertanto, le linee del palmo di una mano potrebbero essere utilizzate come metodo di riconoscimento dell’identità per aiutare gli utenti a sbloccare rapidamente il loro smartphone.

Samsung non vorrebbe pero’ utilizzare la scansione palmare per lo sblocco del telefono come vale per la scansione dell’iride o dell’impronta digitale, ma piuttosto vorrebbe utilizzare la scansione palmare per avere la certezza che l’utente che richiede il suggerimento della password dimenticata sia il reale proprietario del dispositivo.

La scansione palmare non è difficile da capire, in quanto alla base si trova lo stesso principio con cui funziona lo scanner dell’iride, del viso o delle impronte digitali: la fotocamera dello smartphone predisposta per la scansione del palmo di una mano puo’ mapparne le linee, con la prima scansione che viene archiviata come immagine da confrontare di volta in volta con le letture che l’utente farà successivamente. A questo punto, in caso di corrispondenza tra la lettura appena fatta con quella archiviata lo smartphone non andrebbe a sbloccarsi come nel caso della scansione dell’iride, del viso o delle impronte digitali, ma andrebbe a visualizzare il suggerimento prestabilito dall’utente per aiutarlo a ricordarsi la password corretta.

Forse Samsung non si fida ancora a consentire lo sblocco completo del telefono tramite la scansione palmare, la tecnologia forse non è ancora pronta fino a questo punto, e la vorrebbe quindi utilizzare solo a supporto dello sblocco tramite password.

La scansione palmare secondo Samsung

La scansione palmare come potrebbe funzionare

Per chiarire meglio la scansione palmare come potrebbe funzionare, facciamo un esempio concreto: Enrico deve sbloccare il suo Galaxy S10 tramite password ma non se la ricorda; se in precedenza aveva impostato una lettura del palmo di una sua mano allora il telefono prima di visualizzare i suggerimenti per la password va a chiedergli di confermare la sua identità leggendogli la mano; in caso di corrispondenza, il telefono gli mostrerà i suggerimenti della password, in caso contrario no. Se Enrico non ha mai archiviato una scansione palmare, allora il telefono gli mostrerà direttamente i suggerimenti per la password. In quest’ultimo caso, tuttavia, chiunque con lo smartphone di Enrico in mano potrebbe per tentativi, aiutato dai suggerimenti, trovare la password corretta per entrare nel suo telefono – se il suggerimento è ad esempio ‘il tuo colore preferito e il nome del tuo gatto’ e la persona conosce bene Enrico e sa la risposta dei due suggerimenti, potrebbe riuscire ad accedere al telefono di Enrico senza il suo permesso. Se i suggerimenti per la password venissero invece protetti da una scansione palmare, solo Enrico potrebbe vederli.

Come per ogni brevetto, quanto in esso descritto non possiamo sapere quando verrà effettivamente introdotto e, soprattutto, se verrà introdotto.

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