Aquila, per il drone solare di Facebook danneggiato inchiesta aperta

Facebook ha testato per la prima volta il velivolo ad energia solare del progetto Aquila, che porterà l'accesso a Internet nel mondo. Il drone pesa solo circa quanto una piccola auto, ma ha l'apertura alare di un Boeing 737.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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E’ un uccello! No, mi sembra un aereo! No, è… un router Internet gigante! Questa potrebbe essere la frase che tra qualche anno alcune persone potranno dire, quando Facebook otterrà il via libera per far volare la sua flotta di droni che porteranno internet nel mondo.

Aquila è un progetto che Facebook ha presentato nel mede di Aprile del 2015 nel corso della sua conferenza F8 per sviluppatori, dopo aver condotto un primo volo di prova di un veicolo aereo senza equipaggio. Questo drone, però, era un modello in scala ridotta – usato per testare l’aerodinamica – di uno molto più grande, alimentato ad energia solare, lo stesso che l’azienda si propone di far volare per portare Internet a milioni di persone tutto il mondo e che è stato ufficialmente presentato nel mese di Agosto 2015.

Il drone Aquila viene alimentato ad energia solare e potrà volare senza mai atterrare per tre mesi per ogni sessione, utilizzando un laser per trasmettere dati ad una stazione base a terra. 

La società prevede di utilizzare una rete collegata di droni per fornire l’accesso a Internet nelle grandi aree rurali dove manca. Tuttavia, come con il suo progetto di app per Internet.org, Facebook non fornirà un servizio diretto con i clienti, piuttosto stringerà delle partnership con i provider locali per offrire i servizi.

Jay Parikh, vice presidente di ingegneria di Facebook, ha dichiarato: "La nostra missione è quella di collegare tutti nel mondo. Si tratta di una grande opportunità per noi di motivare l’industria a muoversi più velocemente su questa tecnologia."

"L’idea è di farlo volare in una zona ad altissima quota – 60.000 a 90.000 piedi da terra, e stare lì per mesi per creare una dorsale con accesso a Internet.", ha dichiarato il Chief Technology Officer di Facebook, Mike Schroepfer, durante la presentazione del progetto a F8 2015.

Il drone Aquila, che ha la forma di un boomerang, pesa solo circa quanto una piccola auto, ma ha l’apertura alare di un Boeing 737. Queste dimensioni sono simili alle proporzioni del velivolo Solar Impulse 2, che porta un pilota umano e che nel 2015 ha intrapreso il suo primo viaggio intorno al mondo. In entrambi i modelli, i pannelli solari sono integrati nelle ali. Il prototipo del precedente velivolo di Solar Impulse caricava le batterie mentre volava durante il giorno e poi utilizzava l’energia raccolta per continuare a volare per tutta la notte. I droni di Facebook sono un’altra cosa e hanno altri obiettivi.

"Sono entusiasta di annunciare che abbiamo completato la costruzione del nostro primo velivolo su scala reale, Aquila, come parte del nostro impegno con Internet.org" è quanto scritto dal CEO e co-fondatore di Facebook Mark Zuckerberg in un post pubblicato sulla sua pagina sociale nell’Agosto del 2015, quando Aquila è stato costruito per la prima volta su scala reale. "Aquila è un aereo senza pilota ad energia solare che trasporta la connettività internet dal cielo. Ha l’apertura alare di un Boeing 737, ma pesa meno di una macchina e può rimanere in aria per mesi."

Con Aquila, Facebook ha detto di aver fatto un importante passo avanti nella tecnologia delle comunicazioni laser: "Abbiamo testato con successo un nuovo laser in grado di trasmettere dati a 10 gigabit al secondo. Questo è dieci volte più veloce di qualsiasi sistema precedente, e può collegarsi con precisione con un punto delle dimensioni di una monetina da più di 10 miglia di distanza. Questo sforzo è importante perché il 10% della popolazione mondiale vive in zone prive di infrastrutture internet esistenti. Per collegare tutti, abbiamo bisogno di costruire completamente nuove tecnologie. ".

Per Zuckerberg, "l’utilizzo di aeromobili per collegare le comunità che utilizzano il laser potrebbe sembrare fantascienza. Ma la fantascienza è spesso solo la scienza prima del tempo."

La missione Aquila

La missione Aquila è parte di una più ampia volontà da parte di Facebook, il più grande social network del mondo, di portare l’accesso ad Internet nei paesi meno abbienti attraverso la sua iniziativa Internet.org. Internet.org sta investendo in una vasta gamma di tecnologie, tra cui laser e satelliti, che potrebbero essere utilizzati per portare l’accesso a Internet alle persone dove ancora manca in tutto il mondo.

Nell’ambito del programma di Facebook, i droni potrebbero sorvolare aree dove l’accesso a Internet non è disponibile. "questi aiuteranno a collegare il mondo intero, perché possono servire il 10% della popolazione mondiale che vive in comunità remote, senza infrastrutture internet esistenti," il CEO di Facebook ha detto in un post su blog aziendale.

Anche Google, nel frattempo, ha i suoi programmi per connettere le persone ancora ‘offline’ con il Progetto Loon, sviluppato dai laboratori Google X della società, che per trasportare internet prevede l’utilizzo di palloni aerostatici. Google ha anche un programma che prevede l’utilizzo di droni.

Parikh ha detto in una precedente dichiarazione al Wall Street Journal che è improbabile che Facebook avrà un vero e proprio programma in atto in tempi brevi, spiegando che la società ha bisogno di verificare adeguatamente la sicurezza e la fattibilità prima di lanciare i suoi droni in atmosfera ed iniziare così ad offrire accesso a Internet.

Secondo gli esperti, Facebook collaborerà con gli operatori di telefonia mobile per offrire accesso al Web e non fornirà un vero e proprio servizio diretto agli utenti.

CURIOSITA’: Nel 2010, un leggero aereo senza pilota a energia solare chiamato Qinetiq Zephyr ha stabilito un notevole record mondiale: volare senza stop per poco più di 336 ore, cioè due settimane intere.

Facebook, drone Aquila

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Aquila, come si chiama il drone a energia solare con cui Facebook spera di fornire internet a gran parte del mondo, ha avuto un cedimento strutturale durante il suo primo volo di prova ed è ora sotto inchiesta da parte della National Transportation Safety Board, ossia l’Agenzia americana per la sicurezza dei trasporti

Come riferito da Bloomberg, Facebook ha condiviso alcuni dettagli circa il cedimento strutturale del drone, che si è verificato nel momento in cui Aquila si apprestava a compiere un atterraggio lo scorso giugno. La NTSB prevede di pubblicare un rapporto completo sull’incidente entro "un mese o due", l’agenzia ha detto a The Verge.

L’incidente risale al 28 giugno scorso durante il primo test di volo a Yuma, in Arizona. Il CEO della società Mark Zuckerberg in un post sul suo profilo Facebook aveva scritto che i risultati del test avevano superato le aspettative, con la durata del volo che era stata di tre volte quanto previsto. Secondo i dati ufficiali forniti da Facebook, Aquila è rimasto ad quota di 2.150 piedi per 96 minuti, circa un’ora e mezzo in cui il velivolo ha raccolto dati utili a Facebook per migliorare il progetto stesso. Aquila ha consumato in totale 2mila watt di potenza. Circa un mese piu’ tardi, il 21 luglio, Facebook ha segnalato che un "cedimento" del velivolo era stato registrato senza pero’ approfondire la questione nè comunicare l’apertura di una indagine della NTSB.

E’ comunque importante segnalare che non ci sono stati danni in seguito l’incidente, ma l’aereo era "sostanzialmente danneggiato", ha detto un portavoce della società. Si considerato un aereo come ‘sostanzialmente danneggiato’ solitamente quando non è più idoneo al volo.

La Ntsb invita tutti gli operatori di droni di segnalare ogni incidente, in quanto serve indagare ogni volta che un velivolo riporta danni considerevoli se supera un certo peso.

Facebook ha rifiutato di condividere ulteriori dettagli, citando l’indagine in corso, spiegando che i voli di prova che fa sono progettati per mettere alla prova sotto ‘stress’ i droni e che si aspetta che ci possano essere dei fallimenti come questo segnalato. Resta comunque ignoto il motivo per cui Facebook non ha voluto rivelare che una inchiesta della NTSB è in corso o il fatto che il drone è stato danneggiato avendo avuto come occasione diverse interviste per comunicare l’evento.

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