Facebook in Germania indagata su come usa i dati degli utenti

Il garante della concorrenza tedesco ritiene che Facebook potrebbe abusare della sua posizione dominante con le sue condizioni di utilizzo del servizio per gestire i dati personali degli utenti in modi che violano le leggi del paese sulla protezione dei dati personali.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Il Bundeskartellamt, l’Antitrust tedesco, ha aperto un’inchiesta nei confronti di Facebook. Il garante della concorrenza tedesco ritiene che il social network potrebbe abusare della sua posizione dominante nelle sue condizioni di utilizzo del servizio che gli utenti accettano alla sola iscrizione per gestire i loro dati personali in modi che violano le leggi del paese sulla protezione dei dati personali. L’autorità con l’inchiesta aperta intende andare a verificare se le condizioni di utilizzo dettate da Facebook sono illegali.

Gli utenti di Facebook potrebbero non capire a cosa vanno incontro nel momento in cui si iscrivono al social network e accettano le condizioni di utilizzo dei propri dati secondo l’Antitrust. Esistono "seri dubbi" sulla legalità di questa procedura – in particolare, secondo la legge tedesca sulla protezione dei dati e in un contesto di posizione dominante sul mercato.

Ad esempio, molti utenti ignorano il fatto che Facebook utilizza i loro dati al fine da permettere agli inserzionisti (aziende che promuovono servizi e prodotti sul social network) di mostrare le proprie campagne esclusivamente agli utenti che rispettano dei target, ovvero dei profili (ad esempio la Coca Cola potrebbe mostrare un promo solo ai giovani tra i 10 e 18 anni che risiedono a Milano). L’Antitrust vuole quindi accertarsi che "i consumatori siano adeguatamente informati circa la natura e la portata della raccolta dei loro dati", ha detto l’autorità.

L’inchiesta è stata aperta contro il gruppo di Facebook negli Stati Uniti, contro la controllata irlandese della società e contro Facebook Germania con sede ad Amburgo.

Le imprese che guidano un mercato – e non ci sono dubbi sul fatto che Facebook è il social network dominante con i suoi 1,6 miliardi di utenti nel mondo – sono soggette ad obblighi specifici, ha dichiarato il presidente dell’Antitrust tedesco, Andreas Mundt. Per i servizi Internet supportati dalla pubblicità come Facebook la sicurezza dei dati degli utenti è un concetto "estremamente importante".

L’Antitrust sospetta che tramite le clausole che utilizza nei suoi servizi per l’utilizzo dei dati dei clienti, Facebook viola le leggi sulla protezione dei dati, si legge in un comunicato del garante tedesco, il quale intende quindi accertare "quali legami vi siano tra un’eventuale posizione dominante dell’azienda sul mercato e l’utilizzazione di queste clausole".

Una portavoce di Facebook ha così commentato l’apertura dell’inchiesta: "Siamo convinti che rispettiamo la legge e collaboriamo attivamente con il Bundeskartellamt per rispondere ai dubbi."

Lunedi’ scorso, il tribunale distrettuale di Berlino ha condannato Facebook a pagare una sanzione amministrativa di 100.000 euro. Anche in questo caso in discussione sono state messe le condizioni di utilizzo del servizio, in particolare per l’utilizzo che la società fa dei contenuti condivisi dai suoi utenti.

Potrebbe ripetersi quanto accaduto in Belgio. In seguito alla sentenza di un tribunale belga su come viene gestita la privacy sul social network, gli utenti di Facebook in Belgio sono costretti ad accedere per riuscire a vedere qualsiasi contenuto sul social network. Il cambiamento significa che, in Belgio, se non si dispone di un account Facebook non è possibile visualizzare alcuna pagina, compresi i profili pubblici come quelli delle aziende o siti web. Questo tuttavia non toglie il fatto che gli utenti possono registrarsi per vedere i contenuti ma non sanno che fine fanno i loro dati.

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