Facebook ferma la pubblicita’ discriminatoria

Facebook ha detto di aver ascoltato le preoccupazioni secondo cui la pubblicità discriminatoria può ingiustamente privare le persone di opportunità e di esperienze. Ecco cosa prevedono le nuove norme che devono seguire gli inserzionisti.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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La pubblicità discriminatoria non trova piu’ posto su Facebook. Nel 2016, la società dietro il popolare social network si è impegnata a fornire una migliore istruzione per gli inserzionisti sul proprio divieto di discriminazione e di rafforzare le procedure che utilizza per far rispettare tale divieto. Oggi, Facebook ha annunciato i passi che sono stati presi a sostegno di questo impegno.

Nel corso degli ultimi mesi, Facebook ha incontrato i responsabili politici e leader dei diritti civili per raccogliere feedback sui modi per migliorare la propria applicazione, "preservando gli usi benefici dei nostri strumenti di pubblicità" spiega la società nel suo blog. In particolare, Facebook ha detto di aver ascoltato le preoccupazioni secondo cui la pubblicità discriminatoria può ingiustamente privare le persone di opportunità e di esperienze, in particolare nei settori degli alloggi, del lavoro e del credito, categorie dove alcuni gruppi di utenti storicamente hanno affrontato una qualche forma di discriminazione.

I team di Facebook si sono quindi attivati per lavorare a stretto contatto con le parti interessate per affrontare questi problemi sviluppando aggiornamenti sulle proprie norme pubblicitarie, le nuove regole a cui vengono sottoposti gli inserzionisti e quali sono gli strumenti per rendere concreta questa mission di essere meno ‘razzista’ in qualche modo.

Riguardo l’aggiornamento delle norme pubblicitarie, Facebook ha aggiornato le proprie politiche per rendere il divieto esistente contro la discriminazione ancora più forte. La società nelle nuove norme mette in chiaro che gli inserzionisti non possono discriminare le persone sulla base di caratteristiche personali quali razza, etnia, colore, paese di origine, religione, età, sesso, orientamento sessuale, identità di genere, stato di famiglia, disabilità, medica o condizione genetica.

Facebook ha anche creato una nuova sezione accessibile dalle norme pubblicitarie che fornisce ulteriori informazioni sulla politica anti-discriminazione della società, nonché mette a disposizione risorse educative da parte delle agenzie governative e gruppi per i diritti civili che si sono specializzati nella lotta contro la discriminazione.

Per far meglio applicare le norme, Facebook sta iniziando a testare una nuova tecnologia che sfrutta l’apprendimento automatico per aiutare a identificare gli annunci che offrono alloggio, lavoro o opportunità di credito – le tipologie di campagne pubblicitarie dove alcuni gruppi di utenti storicamente hanno affrontato una qualche forma di discriminazione. Questo permetterà alla società di "comunicare più velocemente informazioni agli inserzionisti e rispondere più rapidamente alle violazioni della propria politica", ha detto la società. In particolare, sono stati fatti un paio di cambiamenti.

Primo cambiamento: disapprovazione degli annunci che offrono alloggio, lavoro o credito che utilizzano i segmenti di affinità multiculturali (i segmenti sono gruppi di persone definiti in base ad azioni, dati demografici, informazioni sul dispositivo e origine di installazione). Pertanto, quando un inserzionista tenta di mostrare un annuncio che Facebook identifica come l’offerta di un alloggio, occupazione o credito e include o esclude segmenti di pubblicità multiculturali verrà disapprovato l’annuncio, quindi non sarà mai mostrato ad alcun utente.

Secondo cambiamento: Facebook richiede ora l’autocertificazione: quando un inserzionista tenta di mostrare un annuncio che viene identificato dai sistemi di Facebook come l’offerta di un alloggio, occupazione o credito e usa qualsiasi segmento di pubblico su Facebook, verranno mostrare all’inserzionista le informazioni sulla politica anti-discriminazione aggiornata, con la conseguente richiesta all’inserzionista di certificare il suo rispetto della politica e delle leggi anti-discriminazione applicabili. L’inserzionista deve quindi ‘autocertificare’ che il proprio annuncio non va contro le regole.

Dal momento in cui Facebook si è impegnata ad attivare questi cambiamenti lo scorso autunno, la società ha avuto modo di parlare con organizzazioni del settore pubblico e privato che hanno voluto far sapere alla società il valore di essere in grado di raggiungere gruppi specifici con informazioni su prodotti, servizi, e le cause che potrebbero trovare rilevanti. Facebook ha spiegato nel suo blog che diverse organizzazioni hanno chiesto di lavorare con loro per aiutare a identificare modi in cui la tecnologia della società potrebbe essere utilizzata per promuovere l’inclusione e l’opportunità per le comunità meno abbienti, anche con la protezione contro usi discriminatori. "Noi crediamo nella forza dei nostri prodotti pubblicitari per creare opportunità per le persone provenienti da ogni settore, così ci siamo impegnati a lavorare con questi gruppi verso questo obiettivo" ha spiegato Facebook.

Facebook ha detto di essere grata per la collaborazione di molti esperti che hanno contribuito per sviluppare queste soluzioni, tra cui il procuratore generale dello Stato di New York Eric T. Schneiderman; i membri del Congressional Black Caucus tra cui il Presidente Cedric Richmond, Rep. G.K. Butterfield, Yvette D. Clarke, Emanuel Cleaver e Robin Kelly. "Ognuno di questi soggetti ha contribuito a plasmare i cambiamenti che descriviamo qui sopra" ha proseguito Facebook. "Ci auguriamo di poter continuare la collaborazione con loro mentre lavoriamo per rafforzare la nostra applicazione, aumentando le opportunità su Facebook".

Pochi mesi fa un’inchiesta del sito ProPublica aveva denunciato una discriminazione nelle pubblicità relative agli alloggi che in alcuni casi impediva la visualizzazione di alcuni annunci a neri, ispanici e utenti di altre etnie.  

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