Apple vuole legalizzare la condivisione di Musica

Il brevetto ha lo scopo di rendere più facile per gli utenti di iPhone e iPad la condivisione di contenuti l'uno con l'altro, senza doversi preoccupare di incorrere nella pirateria. Invece di scaricare una copia del file da iTunes, il brevetto descrive come i file musicali e video possono essere condivisi (con AirDrop o mezzi simili) con gli altri utenti una volta che hanno pagato per averne la licenza, ma ad un prezzo inferiore a quanto pagato dal proprietario che condivide il file.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Apple ha ottenuto un brevetto che permetterebbe agli utenti di condividere musica, video e immagini direttamente tra loro, senza doversi preoccupare di incorrere nella pirateria.

Il brevetto, depositato nel 2011 e reso pubblico all’inizio di questo mese, ha lo scopo di rendere sostanzialmente più facile per gli utenti di iPhone e iPad la condivisione di contenuti l’uno con l’altro, in particolare file musicali e video dotati di restrizioni dei diritti digitali.

Il sistema probabilmente lavora in un modo simile a Airdrop, che consente a Mac, iPhone, iPad di condividere documenti e altri contenuti con altri dispositivi Apple in maniera legale. Tuttavia, il contenuto che è protetto dai diritti digitali (DRM), non può essere condiviso.

Invece di scaricare una copia del file da iTunes, il brevetto descrive come i file musicali e video possono essere condivisi (con AirDrop o mezzi simili) con gli altri utenti una volta che hanno ottenuto la licenza per il loro possesso.

Il brevetto dice che questo sistema di condivisione peer-to-peer ha benefici, come la riduzione dei costi della larghezza di banda per i proprietari di negozi di contenuti. Ciò significa che i proprietari di dispositivi Apple potrebbero essere incentivati ad utilizzare il sistema di file-sharing, grazie all’offerta di una licenza per riprodurre il file ad un costo più conveniente.

In pratica, Apple potrebbe decidere di addebitare un primo prezzo agli utenti che scaricano un contenuto dal negozio e un secondo prezzo (inferiore al primo) agli utenti che comprano l’autorizzazione per accedere al contenuto ma senza scaricarlo, ricevendolo in condivisione dall’amico.

La tecnologia peer-to-peer può essere utilizzata ampiamente dai siti illegali di file-sharing, ma Apple dice che riuscire a sfruttare questo sistema nel modo giusto può ridurre la pirateria.

Riuscire ad offrire contenuti più convenienti attraverso il file-sharing "potrebbe incoraggiare gli utenti a scambiare o copiare contenuti digitali, nonché autorizzare l’utilizzo di queste copie", si legge nel brevetto. "Tale condivisione può, a sua volta, ridurre la pirateria o la copia illegale di contenuti protetti in quanto può essere ridotto il costo di avere uno o più diritti per un contenuto già autorizzato."

Apple la conosciamo per proporre brevetti a destra e a manca, e come ricordiamo sempre in questi casi non vi è alcuna garanzia che il brevetto diventerà una realtà.

Il gigante della tecnologia con sede a Cupertino ha cercato di sconfiggere la pirateria già prima di ora. Nel 2011, Apple ha introdotto iTunes Match, che ha permesso agli utenti di pagare circa 25 dollari all’anno per caricare le canzoni di loro proprietà (legalmente o meno) e ricevere le versioni di qualità migliore, se disponibili nel catalogo musicale di iTunes. Il servizio basato su cloud continua a piacere agli utenti ed è fonte di entrate per l’azienda.

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