Apple Beats: Europa indaga sugli accordi per la musica in streaming

La società prevede di lanciare un nuovo servizio di streaming musicale a pagamento che Apple sta interamente progettando, utilizzando 'le tecnologie e i contenuti musicali di Beats', secondo nuovo rapporto. Apple non solo installerà di default l'esistente applicazione Beats Music su iPhone, ma profondamente integrerà Beats nel sistema operativo mobile iOS, iTunes Media Store e Apple TV.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Apple potrebbe presto rivelare i suoi piani per il futuro di Beats, secondo un nuovo rapporto. La società prevede di lanciare un nuovo servizio di streaming musicale a pagamento che Apple sta interamente progettando, utilizzando "le tecnologie e i contenuti musicali di Beats", secondo quanto riferisce il sito 9to5Mac. Apple non solo installerà di default l’esistente applicazione Beats Music su iPhone, ma "profondamente integrerà Beats" nel sistema operativo mobile iOS, iTunes Media Store e Apple TV.

Il lancio del nuovo servizio di streaming è previsto per giugno, in occasione della Worldwide Developers Conference di Apple.

Apple ha inizialmente discusso un piano di abbonamento per lo streaming musicale di 5 dollari al mese con le case discografiche, ma il servizio viene invece offerto per 7,99 dollari al mese, secondo il 9to5Mac. Il prezzo rende Beats Music un servizio più conveniente rispetto agli abbonamenti da 9,99 dollari al mese offerto dai servizi concorrenti come Spotify, Rdio, Rhapsody e Google, ma è più costoso di Pandora, che costa 4,99 dollari al mese.

L’articolo di 9to5Mac segue un simile rapporto del Financial Times della fine dello scorso anno, secondo il quale Apple prevede di integrare profondamente il servizio musicale su abbonamento ottenuto da Beats nel sistema operativo iOS su iPhone e iPad nei primi mesi del 2015. Apple potrebbe anche usare il suo lettore di impronte digitali TouchID come un modo semplice per iscriversi al servizio, si legge nel Financial Times. La società ha già permesso attraverso TouchID i pagamenti mobili nei negozi e su alcuni siti web, così come ha abilitati gli acquisti in-app. Va comunque sottolineato che forzare l’installazione di un servizio su un dispositivo aiuta a far conoscere il prodotto ai consumatori, ma non ne garantisce il successo. Apple ha integrato iTunes Radio nella sua applicazione musicale di iTunes, ma il servizio non ha avuto molto successo. E’ simile a Beats Music, solo che gli utenti vengono costretti ad ascoltare radio automatiche, e non possono scegliere direttamente loro cosa ascoltare e creare playlist musicali, cosa invece possibile con Beats Music.

Con il servizio precaricato sui device Apple, la società di Cupertino avrebbe un vantaggio nel promuovere la propria offerta rispetto alla concorrenza, che comprende Spotify e Rhapsody. Un servizio musicale su abbonamento rappresenterebbe un nuovo flusso di entrate e altri clienti per Apple.

Apple sta ancora progettando un importante rinnovamento dei suoi servizi di musica, uno sforzo che è guidato da Trent Reznor, front man del gruppo musicale Nine Inch Nails, secondo un rapporto del The New York Times.

Apple vuole rinnovare il servizio di streaming di musica in abbonamento ereditato da Beats, il produttore di cuffie di fascia alta che Apple ha acquisito lo scorso anno per 3 miliardi di dollari. Il nuovo servizio di streaming di Apple potrebbe integrare alcune caratteristiche dell’app Beats Music, comprese le playlist curate da esperti del settore e un’interfaccia utente elegante, secondo le fonti del Times.

Da quando Apple ha chiuso il suo accordo per Beats nel mese di agosto, gli osservatori di mercato si sono chiesti quali sarebbero stati i piani di Apple anche per il servizio di musica in streaming ereditato. Finora, Apple ha fatto ben poco, limitandosi a promuovere il servizio di musica ai clienti attuali di iTunes e promuovendo le cuffie Beats nel suo Apple Store. E finora, iTunes e Beats sono rimaste cose separate, anche se alcuni rapporti dicono che una fusione potrebbe esserci entro quest’anno.

Anche se Apple non ha parlato pubblicamente dei suoi piani sullo streaming di musica, il rinnovamento dell’app tanto discusso fu rivelato in un rapporto del Financial Times alla fine dell’anno scorso, il quale ha detto che già nel 2015 l’azienda prevede di integrare il servizio musicale su abbonamento ottenuto da Beats nel sistema operativo iOS eseguito da iPhone e iPad. Si pensava che dal precarico del servizio nei suoi dispositivi Apple avrebbe guadagnato un vantaggio nel promuovere la propria offerta rispetto alla concorrenza, che Spotify e Rhapsody. Un servizio musicale su abbonamento rappresenterebbe un nuovo flusso di entrate e nuovi clienti nell’ ecosistema Apple.

Reznor, il direttore creativo di Beats, ha accennato al lavoro che stava facendo alla Apple l’anno scorso in un’intervista con la rivista Billboard. "Io sono dalla parte della musica in streaming, e credo che il servizio di streaming giusto potrebbe risolvere i problemi di tutti", ha detto Reznor Billboard riferendosi alla polemica di alcuni artisti che considerano lo streaming della musica una violazione dei loro diritti musicali. "Penso solo che non ci sia ancora la formula giusta."

Prezzi più bassi per la musica in streaming. Tutti i servizi di streaming oggi offrono l’abbonamento con accesso illimitato al proprio catalogo musicale oltre che ad una serie di features al prezzo di 10 euro al mese. Tuttavia, ed è difficile offrire lo stesso (o di più) ad un prezzo inferiore. Si vocifera tuttavia che Apple riuscirà ad accordarsi con le case discografiche per abbassare i costi di licenza al fine di riuscire ad offrire il suo servizio di streaming di musica al prezzo di 8 dollari al mese.

Nuovo iTunes Radio. Apple, starebbe lavorando anche per migliorare iTunes Radio: dovrebbe essere più orientata ai bisogni degli ascoltatori locali e diventare così più simile alle stazioni radio. Nel team di iTunes Radio è entrato di recente Zane Lowe, Dj di punta di BBC Radio 1.

Beats Music

Gli accordi tra Apple con le etichette musicali sono in corso di esame da parte dei regolatori europei, secondo un rapporto del Financial Times. Un certo numero di case discografiche hanno ricevuto i questionari sui loro accordi con il produttore di iPhone. Questi sono pensati per riguardare il lancio del prossimo servizio di streaming musicale di Apple, che sarà riprogettato in seguito ala acquisizione da 3 miliardi di dollari di Beats. Il lancio è previsto per questa estate.

Il FT nota che questo tipo di controllo è di solito innescato da una denuncia formale fatta alla Commissione europea – che si occupa di questioni di concorrenza e rappresenta gli interessi dell’UE nel suo insieme. A questo punto, il sondaggio serve solo ad "esplorare" gli accordi presi tra Apple e le case discografiche, e non significa che l’Unione europea ha avviato un’indagine ufficiale.

I funzionari europei sono, tuttavia, preoccupati che Apple userà la sua influenza nel mondo della musica per convincere le etichette ad abbandonare il supporto per lo streaming di musica di altri servizi, come Spotify o Deezer. Servizi come Spotify hanno utilizzato il modello di fornitura di musica in streaming senza far pagare gli utenti, con l’obbligo però di ascoltare ogni tanto dei promo pubblicitari. Tuttavia, gli artisti e le etichette musicali si sono spesso lamentate che la musica in streaming gratuita non paga abbastanza. Ecco perchè il servizio recentemente rilanciato Tidal offre musica solo su abbonamento ed è sostenuto da musicisti del calibro di Jay Z e Madonna.

Anche se uno scontro tra le autorità di regolamentazione dell’UE e Apple è, a questo punto, non certo, qualsiasi indagine formale verrà presa nei confronti del produttore di iPhone andrà a ricordare il suo caso sugli ebook. In tale causa, Apple è stata accusata dal Dipartimento di Giustizia di aver cospirato per fissare i prezzi dei libri digitali al fine di sfavorire il suo principale rivale, Amazon. La società statunitense è stata trovata colpevole dal giudice e condannata a pagare 450 milioni di dollari di risarcimento.

L’ingresso di Apple nell’arena della musica in streaming potrebbe cambiare il mercato. È quanto emerge da uno studio di Midia Research, condotto su un campione di consumatori Usa, secondo il quale il bacino d’utenza potenziale di Apple Beats sarebbe di circa 75 milioni di utenti. Più dei 60 milioni di utenti di Spotify (15 milioni per la versione a pagamento) e i 17mila iscritti (tutti paganti) di Tidal. Circa il 20% del campione sarebbe disposto a pagare ad iTunes di Apple un abbonamento di circa 8 dollari al mese per un servizio ‘universale’ di musica in streaming (da fruire anche su dispositivi di altre piattaforme).

Beats Apple

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