Whatsapp in Brasile vietato dal Giudice, ma ancora funziona

Un giudice in Brasile ha disposto la sospensione a livello nazionale del popolare sistema di messaggistica istantanea WhatsApp. La sospensione è stata ordinata in data 11 febbraio dopo che WhatsApp ha rifiutato di aiutare le forze dell'ordine. Tuttavia, il servizio continua a funzionare poichè la sentenza è stata impugnata in appello.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Un giudice di un tribunale brasiliano ha disposto la sospensione a livello nazionale del popolare sistema di messaggistica istantanea WhatsApp. La sospensione è stata ordinata in data 11 febbraio dopo che WhatsApp ha apparentemente rifiutato di aiutare le forze dell’ordine. Tuttavia, il servizio continua a funzionare poichè la sentenza è stata immediatamente impugnata da WhatsApp, stando a quanto il quotidiano Folha de S. Paulo ha riportato.

Il giudice non ha voluto commentare i dettagli della sua decisione, perché si tratta di un caso in corso, ma un addetto stampa del dipartimento della pubblica sicurezza dello Stato di Piaui ha detto che il caso era legato alle "foto sessualmente esplicite di bambini condivise attraverso l’app". Ha parlato in condizione di anonimato, citando regolamenti interni.

WhatsApp non ha risposto immediatamente alle richieste di commento da parte dei media. WhatsApp non ha un ufficio in Brasile così l’ordine del giudice è stato consegnato agli operatori di telefonia mobile, a cui è stato chiesto di impedire il funzionamento del servizio.

SindiTelebrasil, l’associazione che rappresenta gli operatori, ha detto sul suo sito web che la sospensione potrebbe causare "enormi perdite per milioni di brasiliani" che utilizzano WhatsApp per motivi personali e professionali.

WhatsApp è di proprietà di Facebook, che lo scorso anno ha pagato circa 22 miliardi di dollari per l’acquisizione del servizio di messaggistica mobile.

Il giudice ha sostenuto che WhatsApp è tenuta per legge a consegnare informazioni sugli utenti o le loro conversazioni quando richieste. Cosa importante è che il servizio sembra funzionare normalmente all’interno del paese. "Non siamo attualmente sospesi in Brasile", ha poi confermato un rappresentante di WhatsApp a The Verge.

A causa della crittografia end-to-end usata da WhatsApp solo gli utenti hanno accesso alle chiavi di cifratura per l’accesso alle conversazioni private, e la società non può di fatto consegnare le trascrizioni anche quando legalmente obbligata a farlo.

Tuttavia, la sentenza sembra essere stata una fortuna per i servizi concorrenti, probabilmente a causa di alcune notizie sbagliate che hanno riportato che l’applicazione era stata bloccata con successo. Telegram, altro servizio che offre la crittografia end-to-end, ha registrato 2,5 milioni di nuovi utenti, con ben 100 iscrizioni al secondo nelle ore dopo che le prime notizie circa l’ordinanza di blocco di Whatsapp sono comparse online.

Al momento, quindi, Whatsapp sta funzionando in Brasile, e bisognerà attendere la sentenza d’appello per sapere che fine farà il servizio di messaggistica nel Paese.

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