Spotify testa gli annunci vocali

Un annuncio vocale invita l'utente a pronunciare un comando vocale per agire sul contenuto promosso.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Spotify sta investendo nella tecnologia vocale, come suggerito dalla stessa società in occasione dell’incontro con gli investitori per presentare i risultati finanziari del primo trimestre del 2019, ha riportatoTechcrunch, che ha riferito una novità destinata a cambiare il modo di utilizzo dell’applicazione di streaming musicale da parte degli utenti non paganti: Spotify ha iniziato a testare gli annunci vocali, un nuovo formato di annunci pubblicitari destinato agli utenti non abbonati a Premium.

Un annuncio vocale invita l’utente a pronunciare un comando vocale per agire sul contenuto promosso. Ad esempio, un annuncio potrebbe essere "vuoi iniziare ad ascoltare questo nuovo Podcast?" con l’utente che puo’ rispondere con la propria voce ‘si’ oppure ‘no’ e, nel primo caso, essere reindirizzato nell’ascolto al podcast scelto.

Gli annunci vocali di Spotify potrebbero essere utilizzati non solo dalla società stessa per promuovere contenuti all’interno dell’applicazione di streaming musicale, o per invitare gli utenti ad abbonarsi a Premium, ma potrebbero anche essere utilizzati, in futuro, dalle agenzie pubblicitarie per promuovere loro prodotti. Se oggi queste agenzie nei loro annunci audio o video invitano a ‘cliccare’ sul banner pubblicitario per approfondire il prodotto promosso, un annuncio vocale consentirebbe all’utente di attivare la stessa azione solo mediante l’uso della propria voce.

Come riportato da Techcrunch, in questa fase iniziale di lancio degli annunci vocali, Spotify ha pianificato la sola promozione dei contenuti all’interno del proprio servizio, quindi niente reindirizzamenti al di fuori della sua app, e solo per un piccolo gruppo di utenti di Spotify Free negli Stati Uniti, sia nell’app per Android che per iOS.

Dal momento che gli annunci vocali di Spotify richiedono l’accesso al microfono del dispositivo da parte dell’applicazione, se non si dà il permesso all’app di accedere al microfono allora non si puo’ interagire con questo nuovo formato pubblicitario, che comunque non è obbligatorio e lo si puo’ disattivare quando si vuole nel menu Impostazioni o tramite l’opzione "Gestisci impostazioni annunci" che viene visualizzata sotto ogni annuncio vocale mostrato.

Tutte le altre regole che gestiscono le interruzioni dell’ascolto per gli utenti di Spotify Free restano valide, in questo nuovo formato pubblicitario cambia solamente l’interazione utente-annunci che da input ‘tocco’ passa a input ‘vocale’.

Poichè Spotify sta testando questo nuovo formato pubblicitario negli Stati Uniti, gli utenti europei potrebbero anche non interagire mai con un annuncio vocale, qualora questa fase di testing si concluderà in maniera negativa e la società deciderà di abbandonare il progetto.

Come riportato da Techcrunch, Spotify considera gli annunci vocali utili per capitalizzare meglio il crescente interesse dei consumatori nell’utilizzo di comandi vocali e assistenti intelligenti (Amazon Alexa, Google Assistant, Microsoft Cortana, Apple Siri, Samsung Bixby, ecc.), sempre piu’ presenti non solo sui dispositivi portatili ma soprattutto negli altoparlanti intelligenti per la casa (Amazon Echo, Google Home, Apple HomePod, Samsung Galaxy Home, ecc.). Inoltre, la società ritiene che gli annunci vocali possano aiutare gli operatori di marketing a raggiungere il proprio pubblico comunque, anche in un periodo in cui le persone cercano di passare meno tempo di fronte allo schermo dei loro device.

"Riteniamo che la voce – in realtà su tutte le piattaforme – costituisca un’area critica di crescita, in particolare per la musica e i contenuti audio", ha detto agli investitori il co-fondatore di Spotify e CEO Daniel Ek. "E stiamo investendo in questo, e stiamo testando modi per esplorare e perfezionare la nostra offerta in quest’area", ha aggiunto.

Dal primo rapporto trimestrale del 2019 di Spotify, pubblicato il 29 aprile 2019, è giunta notizia che il servizio di streaming musicale piu’ popolare al mondo puo’ contare, a fine marzo 2019, su 100 milioni di utenti Premium, ossia di utenti abbonati che pagano per avere accesso a tutte le funzionalità che offre. Il servizio di streaming musicale ha nel frattempo superato quota 217 milioni di utenti attivi mensili a livello globale, quindi sono circa 117 milioni gli utenti che usano Spotify in versione gratuita.

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