Google Chrome blocca gli annunci invasivi: cosa cambia per Utenti ed Editori

A partire dal 15 febbraio 2018, Chrome interrompe la visualizzazione degli annunci sui siti che visualizzano ripetutamente annunci che limitano l'esperienza di navigazione.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Google nel mese di Giugno 2017 aveva annunciato il piano di voler aggiungere un blocco nativo nel browser Google Chrome per gli annunci troppo invasivi. La società di Mountain View aveva anticipato che il blocco lo avrebbe attivato all’inizio del 2018, il 15 Febbraio, e dal momento che il giorno è arrivato andiamo a conoscere cosa cambia in Chrome, quali sono i nuovi strumenti messi a punto da BiG per piu’ di un anno al fine di "costruire un Web migliore per tutti".

"Quando abbiamo creato Chrome, volevamo creare un modo in cui le persone interagissero con la magia che è il web, senza che il browser interferisse. Abbiamo creato un browser che occupa uno spazio minimo sul tuo schermo, creato l’omnibar in modo da poter cercare o accedere direttamente ad un sito web e creato il nostro blocco popup per aiutare ad evitare i contenuti indesiderati. Da allora abbiamo aggiunto funzionalità come la Navigazione sicura, interrotto la riproduzione automatica di Flash e altro ancora, tutto con lo scopo di proteggere la tua esperienza sul web" ha scritto Rahul Roy-Chowdhury, Vice President di Chrome per Google, secondo cui il web "è una risorsa incredibile. È un motore per l’innovazione, una piattaforma per la condivisione e una porta universale per l’informazione".

Le pubblicità troppo invasive rovinano l’esperienza di navigazione all’interno di un sito web ma d’altro canto senza la pubblicità il sito difficilmente puo’ esistere.

Sono diversi i browser web desktop e mobili che hanno iniziato ad integrare sistemi ‘ad blocker’ nativi per permettere agli utenti di scegliere se bloccare la visualizzazione di banner pubblicitari o meno, tra cui Opera, Firefox e Safari, ma a questi si aggiunge ora Chrome di Google. Tuttavia, l’implementazione del blocco nel browser di Google è differente rispetto agli altri browser, forse anche migliore perchè è stato progettato per essere in grado di accontentare utenti ed editori allo stesso tempo.

Per gli utenti il vantaggio principale di bloccare gli annunci consiste nella riduzione dei tempi di caricamento di una pagina web e la diminuzione dei dati consumati su rete mobile, ma i gestori dei siti web non sono contenti di questi sistemi in quanto la pubblicità è la loro fonte di guadagno senza la quale il sito non esisterebbe. Google questo lo sa.

Secondo Roy-Chowdhury, i feedback degli utenti di Chrome hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del browser web di Google. Questi feedback hanno dimostrato che una grande fonte di frustrazione per gli utenti quando navigano sul web è la pubblicità fastidiosa, dagli annunci video che suonano a tutto volume o finestre pop-up giganti in cui non si riesce a trovare l’icona per uscire. "Questi annunci sono progettati per essere dirompenti e spesso ostacolano il modo in cui le persone utilizzano i loro browser per lo scopo previsto" ha spiegato Roy-Chowdhury, secondo cui "È chiaro che le pubblicità fastidiose degradano ciò che tutti noi amiamo del web".

Cosa significa per Google "Costruire un Web migliore per tutti"? Lo ha spiegato Sridhar Ramaswamy, Senior Vice President Ads & Commerce di Google: "La grande maggioranza dei creatori di contenuti online finanzia il proprio lavoro con la pubblicità. Ciò significa che vogliono che gli annunci che eseguono sui loro siti siano impegnativi, utili e coinvolgenti – annunci che la gente vorrebbe vedere e con cui vorrebbe interagire. Ma la realtà è che è troppo comune che le persone incontrano annunci fastidiosi e invadenti sul web, come quelli che avviano inaspettatamente la musica o costringono ad aspettare 10 secondi prima di poter vedere il contenuto della pagina. Queste esperienze frustranti possono condurre alcune persone a bloccare tutti gli annunci – portando un grosso calo ai creatori di contenuti, giornalisti, sviluppatori del web e videografi che dipendono dagli annunci per finanziare la creazione di loro contenuti".

Secondo Ramaswamy, "gli annunci online devono essere migliori", da qui la partecipazione di Google alla Coalition for Better Ads, un gruppo di settore (che Google stessa ha contribuito a fondare nel 2016) dedicato al miglioramento degli annunci online. I normali annunci approvati dal gruppo offrono indicazioni chiare, pubbliche e guidate sui dati per come l’industria puo’ migliorare gli annunci per i consumatori.

Tipi di annunci invasivi che Chrome blocca

Il blocco degli annunci in Google Chrome

Google dal 15 febbraio 2018 offre in Chrome un ad-blocker nativo per le versioni sia mobile che desktop di Chrome. La funzionalità non blocca tutti gli annunci pubblicitari, ma solo i contenuti pubblicitari ritenuti offensivi dalla Coalition for Better Ads.

"Chrome si è sempre focalizzato sull’offrire la migliore esperienza possibile di navigazione sul web. Ad esempio, impedisce i popup in nuove schede basandosi sul fatto che sono fastidiosi" spiega Ramaswamy. "In dialogo con la Coalizione e con altri gruppi industriali, intendiamo che Chrome smetta di mostrare gli annunci (inclusi quelli di proprietà o dei servizi da parte di Google) sui siti che non sono conformi agli standard Better Ads".

Invece di un blocco selettivo di annunci, la funzionalità che Google integrata in Chrome serve piu’ come un filtro di annunci, in quanto consente comunque di visualizzare annunci in pagine che soddisfano i requisiti giusti stabiliti dalla Coalizione. La funzionalità di blocco degli annunci, attivata per impostazione predefinita e gestibile nelle Impostazioni all’interno di Chrome, va dunque a filtrare alcuni tipi di annunci online che secondo il browser forniscono un’esperienza negativa agli utenti mentre navigano sul web. Tipi di annunci ritenuti inaccettabili sono i pop-up, gli annunci video che partono in automatico con audio e video con timer di conto alla rovescia che compaiono prima di poter vedere il contenuto della pagina web; in generale annunci da ritenere "sotto la soglia di accettabilità del consumatore".

"Il web è un ecosistema composto da consumatori, produttori di contenuti, hosting provider, inserzionisti, web designer e molti altri. È importante lavorare per mantenere un equilibrio e, se non vengono controllati, gli annunci dirompenti possono far deragliare l’intero sistema" ha spiegato Roy-Chowdhury. "Abbiamo già visto sempre più persone esprimere il loro scontento con annunci fastidiosi installando blocchi di annunci pubblicitari, ma il blocco di tutti gli annunci può danneggiare i siti o gli inserzionisti che non stanno facendo nulla di disturbo. Concentrandoci sul filtraggio di esperienze pubblicitarie dirompenti, possiamo contribuire a mantenere integro l’intero ecosistema del Web ed offrire alle persone un’esperienza utente significativamente migliore rispetto a oggi"

Google ha lavorato per diversi mesi al blocco degli annunci per Chrome

"Non commentiamo voci o speculazioni", aveva risposto a Maggio 2017 un portavoce di Google a Cnet ad una richiesta di commento delle indiscrezioni circa il lancio della funzionalità, anticipando pero’ che BigG stava lavorando a stretto contatto con la Coalition for Better Ads per esplorare "una moltitudine di modi in cui Google e altri membri della Coalizione potrebbero supportare migliori standard degli annunci."

L’ad-blocker nativo che Google dovrebbe essere una mossa che segue la dichiarazione del colosso delle ricerche online fatta a Cnet da Darin Fisher, vicepresidente dello sviluppo di Chrome: "se gli editori e gli inserzionisti pubblicano gli annunci nel modo giusto, può essere positivo per gli utenti e per l’ecosistema".

La funzionalità di blocco degli annunci potrebbe sembrare un controsenso considerato che Google basa le proprie entrate pubblicitarie online dalla pubblicità che fornisce ai siti web tramite il suo servizio Adsense dalla sua piattaforma pubblicitaria Adwords per inserzionisti. Tuttavia, l’utilizzo di strumenti di blocco degli annunci online è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, con il 26% degli utenti negli USA che ora utilizzano un Adblocker sui dispositivi desktop, secondo stime citate dal WSJ. Google potrebbe aver pensato che, se agli utenti Chrome puo’ essere in grado di mostrare annunci non troppo invasivi, l’utilizzo di strumenti terzi di blocco degli annunci potrebbe diminuire.

Per gli editori, Google fornisce uno strumento che i publisher possono utilizzare per scoprire se gli annunci nelle pagine dei loro siti risultano troppo invasivi, cosi’ possono sapere se mostrano annunci che Chrome va a bloccare. Lo strumento a disposizione degli sviluppatori web si chiama "Ad Experience Report" e serve ai publisher per capire come i migliori standard degli annunci si applicano ai propri siti web. Fornisce screenshot e video di esperienze di annunci fastidiosi che sono stati identificati come negativi e guida a rendere più facile risolvere i problemi che il layout dei propri siti puo’ avere.

Roy-Chowdhury ha detto che Google ritiene che queste modifiche attive dal 15 febbraio 2018 non solo renderanno Chrome migliore per gli utenti ma miglioreranno il web per tutti: "Il web è una parte vitale della nostra giornata, e mentre le nuove tecnologie spingono il web in avanti, continueremo a lavorare per costruire un ecosistema migliore, più vivace, dedicato a offrirti solo le migliori esperienze".

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