Google annuncia Brillo, la piattaforma per Internet of Things

Per aiutare tutti i tipi di dispositivi intelligenti a comunicare meglio tra di loro, Google sta sviluppando Brillo, un sistema operativo per il mercato dell'Internet degli oggetti. Mentre le aziende potranno competere sul prezzo, il design e l'hardware all'interno dei loro elettrodomestici intelligenti, il sistema operativo all'interno di tutti sarà lo stesso, fatto da Google.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Per aiutare tutti i tipi di dispositivi intelligenti a comunicare meglio tra di loro, Google sta sviluppando "Brillo", un sistema operativo per il mercato dell’Internet of Things, o Internet degli oggetti. Google ha annunciato Brillo durante il keynote di apertura della conferenza degli sviluppatori I/O 2015, giovedì 28 maggio.

Atteso come una versione più ‘leggera’ del sistema operativo mobile di Google, Android, Brillo è destinato ad alimentare i dispositivi a bassa potenza con 32 o 64 MB di RAM.

Google rilascerà nei prossimi giorni il codice sorgente del nuovo sistema operativo agli sviluppatori, codice grazie al quale i creatori di applicazioni potranno abilitare i loro programmi alla comunicazione con gli oggetti ‘intelligenti’.

Molti produttori di dispositivi hanno fatto grandi investimenti sul mercato dell’Internet delle cose, l’idea di utilizzare sensori e altre tecnologie per collegare tutto quello che si può pensare ad Internet (forni a microonde, frigoriferi, lampadine, termostati, garage, ecc.).

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La società di analisi Gartner prevede che il numero di dispositivi collegati in rete raggiungerà quota 26 miliardi di devices entro il 2020 da circa 900 milioni nel 2009, trasformando oggetti precedentemente "stupidi" in oggetti "intelligenti" che possono comunicare tra loro. IDC calcola che il mercato dell’Internet degli oggetti raggiungerà il valore di 3.040 miliardi di dollari nello stesso anno.

Avere un unico sistema operativo per i dispositivi della "smart-home" – la ‘casa intelligente’ – potrebbe rivelarsi molto utile per i produttori di dispositivi, e Brillo di Google potrebbe eliminare i problemi di compatibilità tra le varie marche di smart-device. I consumatori potrebbero acquistare con fiducia, sapendo che il loro tostapane intelligente con supporto per Brillo sarà in grado di comunicare con la lampadina intelligente prodotta da qualcun’altro ma sempre basata su Brillo, più o meno allo stesso modo in cui la telecamera di rete Dropcam può collaborare con il termostato Nest.

Brillo è una spinta importante per Google, dopo che ha già introdotto lo scorso anno Android Wear, la piattaforma appositamente creata per gli smartwatch sulla base di Android. Mentre le aziende potranno competere sul prezzo, il design e l’hardware all’interno dei loro elettrodomestici intelligenti, il sistema operativo all’interno di tutti sarà lo stesso.

Google non è l’unico big della tecnologia ad investire sull’internet delle Cose. In una conferenza stampa che si è tenuta in Cina la scorsa settimana, Huawei ha annunciato LiteOS, la piattaforma nata con lo scopo di fornire alle società "infrastrutture di cui hanno bisogno per costruire la connettività nei loro dispositivi". E all’inizio di questo mese, Samsung ha introdotto la linea Artik di hardware, sempre rivolta ai dispositivi intelligenti. Non c’è da dimenticare poi Homekit, la soluzione di Apple, i cui primi prodotti compatibili saranno annunciato l’8 giugno, in occasione della conferenza degli sviluppatori di Apple, la WWDC. 

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