Come Google ha combattuto gli annunci cattivi nel 2016

Nel 2016, Google ha eliminato 1,7 miliardi di annunci che hanno violato le sue norme pubblicitarie, più del doppio della quantità di annunci cattivi eliminati nel 2015.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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"Un web libero e aperto è una risorsa vitale per le persone e le aziende di tutto il mondo" è la considerazione di Google, secondo cui gli annunci hanno un ruolo fondamentale nel garantire accesso a informazioni accurate e di qualità online. Tuttavia, ci possono essere degli annunci in grado di rovinare l’esperienza online per gli utenti, ad esempio annunci che promuovono prodotti illegali e offerte che non esistono. Questo tipo di annunci ‘cattivi’ possono indurre le persone a condividere informazioni personali e infettare i dispositivi con software pericolosi. In ultima analisi, gli annunci cattivi rappresentano una minaccia per gli utenti, i partner di Google, e la sostenibilità dello stesso ‘open web’.

In un post sul proprio blog Google ha riassunto il proprio impegno nel corso dell’anno 2016 per combattere gli annunci ‘cattivi’ in circolazione nel web. Nel corso degli anni, questo impegno da parte di Google ha reso il Web un posto migliore per gli utenti e un posto peggiore per coloro che cercano di abusare di sistemi di pubblicità per il proprio guadagno.

"Abbiamo una serie di rigide politiche che governano i tipi di annunci che non permettiamo al fine di proteggere le persone dagli annunci ingannevoli, inappropriati o dannosi" ha spiegato Google nel blog. Questo attento controllo è possibile grazie ad un team di ingegneri, esperti di politica, product manager e altre persone che stanno conducendo una lotta quotidiana contro chi promuove gli annunci cattivi.

Nel 2016, Google ha eliminato 1,7 miliardi di annunci che hanno violato le sue norme pubblicitarie, più del doppio della quantità di annunci cattivi eliminati nel 2015. Eliminare manualmente ciascuno di questi annunci cattivi avrebbe richiesto oltre 50 anni di lavoro, ma la tecnologia sviluppata da Google è in grado di svolgere il lavoro molto più velocemente.

L’anno scorso, Google ha fatto due cose in particolare per abbattere gli annunci cattivi.

In primo luogo, ha ampliato le politiche per proteggere meglio gli utenti da offerte fuorvianti e non reale. Ad esempio, nel mese di luglio è stata introdotta una politica volta ad vietare la diffusione di annunci per prestiti a breve termine, che spesso si traducono in pagamenti insostenibili per gli utenti. Nei sei mesi dal lancio di questa politica, sono stati disattivati oltre 5 milioni di annunci.

In secondo luogo, Google ha rinforzato la propria tecnologia in modo da poter individuare e disattivare gli annunci cattivi ancora più velocemente. Ad esempio, gli annunci del tipo "trick to click" che appaiono spesso come avvisi di sistema per ingannare gli utenti a fare clic su di essi, senza rendersi conto che portano spesso al download di software dannosi o malware. Nel 2016, un totale di 112 milioni di annunci "trick to click" sono stati disattivati, sei volte il numero di annunci disattivati nel 2015.

Google nel 2016 ha disattivato oltre 17 milioni di cattivi annunci che hanno promosso il gioco d’azzardo illegale. Tra gli annunci cattivi più comuni che si possono trovare on-line ci sono infatti quelli che promuovono attività o prodotti illegali. Anche se Google ha da tempo una politica contro gli annunci cattivi per i prodotti farmaceutici, l’anno scorso i suoi sistemi ne ha rilevati molti e disattivati oltre 68 milioni, contro i 12,5 milioni nel 2015. Allo stesso modo, Google ha rilevato che ci sono stati più tentativi di pubblicizzare giochi senza la debita autorizzazione da parte degli organi regolatori nei paesi in cui operano. 

Google nel 2016 ha preso provvedimenti nei confronti di 47.000 siti che hanno promosso contenuti e prodotti relativi a truffe che promettevano la perdita di peso. Alcuni annunci cercano di invitare gli utenti a cliccare con informazioni false come chiedere: "Sei a rischio per questa malattia della pelle rara? – Clicca qui", oppure ci sono annunci che promettono di offrire cure miracolose come una pillola che aiuta a perdere 50 chili in tre giorni senza muovere un dito. Nel 2016, Google ha disattivato quasi 80 milioni di annunci ingannevoli e fuorvianti di questo tipo.

Riguardo i cattivi annunci su mobile, sarà capitato di navigare qualche pagina web sul telefono e improvvisamente, senza preavviso, essere reindirizzati in pagine esterne con l’invito al download di qualche software, probabilmente a causa di sistemi che simulavano il click su un banner (per colpa del malintenzionato che ha fatto l’annuncio, non del sito che lo ha ospitato). Nel 2015, Google ha disattivato solo poche migliaia di questi annunci, ma nel 2016 più di 23.000 annunci.

Nel 2016, Google ha sospeso oltre 1.300 account per ‘tabloid cloaking’, ovvero che promuovono annunci spacciandoli per notizie. La società ha infatti spiegato che lo scorso anno ha trovato un nuovo tipo di truffatori che cercano di ingannare il sistema degli annunci fingendo di essere fornitore di news. I ‘cloakers’ spesso approfittano di argomenti del momento – come le elezioni, un evento mediatico o altro di popolare – con i loro annunci che possono sembrare titoli su un sito web di notizie, ma quando gli utenti fanno clic su quell’annuncio vengono rimandati su un sito che vende prodotti dimagranti, non approfondisce una notizia. Per combattere i ‘cloakers’ Google non si limita a disattivare gli annunci che si spacciano per titoli di news, ma disattiva l’account di chi ha creato gli annunci, cosi’ da "impedire loro di fare pubblicità di nuovo con noi". Nel 2016 sono stati sospesi oltre 1.300 account per tabloid cloaking. Purtroppo, questo tipo di annunci sta guadagnando in popolarità, perché le persone spesso cliccano su di essi, e una manciata di truffatori possono promuovere un sacco di annunci cattivi: per esempio, 22 cloakers sono stati responsabili per annunci visti oltre 20 milioni di volte da persone on-line in una sola settimana.

Quando Google trova annunci che violano le sue norme, blocca l’annuncio o l’inserzionista, a seconda della violazione. A volte la società si trova in bisogno di sospendere il sito promosso nell’annuncio. Così, per esempio, mentre sono stati disattivati oltre 5 milioni di annunci su prestiti a breve termine l’anno scorso, sono stati presi provvedimenti anche su 8.000 siti che promuovono prestiti a breve termine fasulli.

Nel 2016, Google ha preso provvedimenti su 47.000 siti per la promozione di contenuti e prodotti relativi a truffe di perdita di peso; su oltre 15.000 siti di software indesiderati e disabilitato 900.000 annunci contenenti malware. Google ha inoltre sospeso circa 6.000 siti e 6.000 account per il tentativo di pubblicizzare merci contraffatte, come imitazioni di orologi.

Gli editori e proprietari di siti web utilizzano la piattaforma AdSense di Google per fare soldi ospitando gli annunci sui loro siti e contenuti, ed è importante sapere che non hanno controllo su cosa viene mostrato nell’annuncio, questo dipende da vari fattori legati al sistema di Google messo a disposizione degli inserzionisti (coloro che pagano per mostrare annunci). Tuttavia, Google ha anche politiche rigorose per chi ospita gli annunci, e quando un editore viola le norme potrebbe essere bloccata la visualizzazione degli annunci nel sito, e nei casi piu’ gravi il suo account potrebbe essere disattivato. Nel mese di novembre 2016, Google ha ampliato queste politiche, introducendo una nuova politica di AdSense legata ai contenuti falsi che aiuta a prendere provvedimenti contro proprietari di siti web che ingannano le persone con i loro contenuti. Da novembre a dicembre 2016, Google ha passato in rassegna 550 siti che sono stati sospettati di travisare i contenuti agli utenti.

Mentre Google è riuscita a disattivare più annunci cattivi nel 2016 rispetto al passato, "la battaglia non finisce qui", ha detto la società, continuando ad investire per migliorare il proprio sistema di rilevazione di falsi annunci "per proteggere le persone on-line e consentendo di ottenere il meglio dal Web libero".

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