Vodafone testa tecnologia radio mobile che potrebbe ridurre i costi per gli utenti

La tecnologia si chiama OpenRAN e standardizza la progettazione di hardware e software di tutto cio' che riguarda la rete di trasporto di chiamate e dati mobili.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Vodafone, secondo operatore di telefonia mobile più grande del mondo, sta testando la nuova tecnologia di rete ‘open access radio’ chiamata OpenRAN nel Regno Unito, per la prima volta in Europa, in una mossa che, secondo quanto riferito da Reuters (via Engadget), potrebbe intralciare il business di Huawei, Ericsson e Nokia nel mercato delle apparecchiature di telecomunicazioni.

OpenRAN, sviluppata da Vodafone e Intel, standardizza la progettazione di hardware e software di tutto cio’ che riguarda la rete di trasporto di chiamate e dati mobili. In linea teorica, per i clienti finali, la tecnologia potrebbe ridurre i costi per chiamate e accesso alla rete dati (internet mobile), anche se non è detto che Vodafone abbasserà i prezzi delle sue offerte. 

Da quanto appreso, Vodafone ha ha già avuto modo di testare la tecnologia in laboratorio in Sudafrica e di condurre test commerciali in Turchia per fornire servizi 2G e 4G ai clienti sia in aree urbane che rurali. Alla stessa tecnologia risultano lavorare anche le aziende statunitensi Parallel Wireless e Mavenir e la britannica Lime Microsystems.

"OpenRAN migliora l’economia della rete permettendoci di raggiungere più persone nelle comunità rurali e ciò sostiene il nostro obiettivo di costruire società digitali in cui nessuno è lasciato indietro", ha dichiarato Nick Read, CEO di Vodafone Group, dichiarando la sua società pronta per portare OpenRAN in Europa, come riferito da Reuters.

La cinese Huawei potrebbe essere la società che rifornisce di apparecchiature per le telecomunicazioni a rimetterci di piu’ rispetto alla finlandese Nokia e alla svedese Ericsson. Come spiegato da Reuters, infatti, Huawei è stata inserita nella lista nera degli Stati Uniti con le società da cui le aziende americane non possono acquistare servizi e prodotti. Il governo statunitense ritiene che Huawei utilizzerebbe le sue apparecchiature per lo spionaggio e, oltre a voler mantenere le distanze tra l’azienda cinese con quelle americane, starebbe invitando i paesi europei a fare lo stesso.

In una dichiarazione fatta all’inizio della scorsa estate sempre a Reuters, l’associazione GSM (GSMA) – che rappresenta gli interessi degli operatori di rete mobile in tutto il mondo e conta circa 800 operatori mobili membri completi e altre 300 aziende nel più ampio ecosistema mobile sono membri associati – ha affermato che un divieto ai fornitori cinesi aggiungerebbe 55 miliardi di euro (65 miliardi di dollari) ai costi delle reti 5G in Europa.  La metà di questo costo aggiuntivo sarebbe dovuta alla significativa perdita di concorrenza nel mercato delle apparecchiature mobili, essendo Huawei uno dei principali fornitori – le cinesi ZTE e Huawei insieme contano una quota di mercato nel settore nell’Unione europea di oltre il 40%. Andrebbero considerati anche i costi di sostituzione delle apparecchiature 4G di Huawei esistenti per la compatibilità con le nuove apparecchiature 5G di un altro fornitore, con conseguente rischio di ritardo del lancio di nuove reti 5G. Su questo aspetto, tuttavia, Nokia avrebbe pero’ pronta una soluzione tecnica in grado di sovrapporre le sue apparecchiature 5G alle apparecchiature 4G esistenti di un altro fornitore senza problemi di compatibilità.

Vodafone è prossima al lancio di OpenRAN in 120 aree rurali in Gran Bretagna, poi  nella Repubblica Democratica del Congo e in Mozambico.

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