A Obama lettera congiunta per difendere la Crittografia

Un totale di 140 aziende, tra cui Google, Facebook, Apple e Microsoft, invitano il presidente Barack Obama ad affossare qualsiasi legge o azione da parte delle forze dell'ordine che possa indebolire la crittografia dei dati degli utenti. Le aziende ritengono la crittografia necessaria, mentre le forze dell'ordine lamentano che i criminali hanno la libertà di comunicare tra loro.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Un totale di 140 aziende, tra cui Google, Facebook, Apple e Microsoft, si sono unite ad esperti di sicurezza ed ex funzionari di governo per firmare la lettera congiunta diretta alla Casa Bianca, invitando il presidente Barack Obama ad affossare qualsiasi legge o azione da parte delle forze dell’ordine che possa indebolire la crittografia dei datie, al fine di preservare la riservatezza delle comunicazioni. La lettera, che è stata inviata Martedì alla Casa Bianca, definisce la crittografia dei dati come la ​​"la base della sicurezza nella moderna economia dell’informazione", secondo il Washington Post, che ha ottenuto una copia della lettera.

La lettera è solo l’ultima idea lanciata con lo scopo di preservare la crittografia dei dati. Un lato della battaglia è costituito da aziende come Apple e Google che cifrano la comunicazione dei dati tra gli utenti. Le aziende sostengono che la crittografia di tali dati non solo è giustificata, ma necessaria. Le forze dell’ordine, tra cui il direttore dell’FBI James Comey, però, hanno detto che la crittografia dei dati nelle applicazioni come il software di messaggistica istantanea iMessage di Apple, fornisce un sistemi attraverso cui i criminali hanno la libertà di comunicare tra loro senza il timore di essere controllati delle forze dell’ordine.

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IMessage di Apple è stato di particolare interesse per Comey. L’applicazione di messaggistica istantanea consente agli utenti di iOS e OS X di scambiarsi messaggi di testo in sicurezza. Apple crittografa tali comunicazioni da un capo all’altro e solo l’utente che tiene la chiave (legata al dispositivo) può decrittografare, e quindi avere accesso, a tali messaggi. Questo crea uno scenario in cui il governo degli Stati Uniti potrebbe tecnicamente ottenere un mandato per avere i dati di un utente, ma non sarebbe in grado di accedere ai dati dal momento che Apple non ha modo di recuperarli.

Google ha adottato un sistema di crittografia dei dati simile su Android, il sistema operativo mobile più diffuso al mondo. Insieme, iOS di Apple e Android di Google possiedono una quota di mercato degli smartphone del 96 per cento in tutto il mondo nel 2014, rappresentando più di 1,2 miliardi di dispositivi.

In un discorso nel mese di ottobre, Comey ha detto che "la giustizia può essere negata" a causa della crittografia. Egli ha aggiunto che, mentre lui non è alla ricerca di una backdoor per accedere facilmente ai server e ottenere i messaggi, ma gli piacerebbe averla", per usare "la porta d’ingresso, con chiarezza e trasparenza."

Comey ha rafforzato la sua tesi puntando sull’US Communications Assistance for Law Enforcement Act del 1994. Tale legge approva che le compagnie telefoniche costruiscano una backdoor per le intercettazioni nelle loro reti, così i funzionari possono ascoltare le conversazioni dei presunti criminali. Nessuna legge simile prevede lo sfruttamento di una backdoor per i dispositivi mobili.

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"La invitiamo a rifiutare ogni tipo di proposta che indebolisca la sicurezza dei prodotti delle compagnie Usa" si legge nella lettera, che prosegue con "Chiediamo invece che la Casa Bianca si concentri piuttosto sullo sviluppo di politiche che promuovano, e non che minaccino, una vasta adozione di una forte tecnologia di crittografia. Tali politiche aiuteranno a promuovere e proteggere la sicurezza informatica, la crescita economica e i diritti umani, qui e all’estero".

Il tema della sicurezza dei dati degli utenti è diventato molto importante dopo lo scandalo del Datagate. La Casa Bianca – con l’obiettivo di tutelare la sicurezza nazionale – sta invece considerando l’ipotesi di introdurre forme di crittografia che permettano al governo l’eventuale monitoraggio di alcune comunicazioni.

La lettera ha oltre 140 firme tra compagnie e dozzine di organizzazioni come lo Human Rights Watch e la Electronic Frontier Foundation. Tra gli esperti ha sottoscritto l’appello Whitfield Diffie, co-inventore del sistema di crittografia comunemente usato oggi su internet.

In definitiva, se la lettera potrà rivelarsi fruttuosa dipenderà da come il presidente Obama decide di rispondere. In un’intervista con il Washington Post, l’esperto di privacy Kevin Bankston, che ha redatto la lettera, ha detto che il suo obiettivo è quello di porre la questione di nuovo davanti al presidente Obama. In un’intervista con Recode nel mese di febbraio, il presidente Obama ha detto che lui è un "forte sostenitore della crittografia" ed è in sintonia con le aziende.

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