Video On Demand per il 36 per cento degli italiani

La fruizione di contenuti on demand è in crescita anche in Italia, con oltre un terzo dei telespettatori italiani (36 per cento) che sceglie i servizi on demand a pagamento.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

La definizione tradizionale di ciò che significa guardare la TV sta cambiando: sono i consumatori ad avere sotto controllo cio’ che vedono, grazie all’On Demand, ovvero la possibilità di vedere cio’ che si vuole quando si vuole. Nielsen ha pubblicato il suo ultimo rapporto Global Video on Demand Survey in cui si puo’ leggere quanto emerge da una indagine condotta su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi, tra i quali l’Italia.

Quasi due terzi degli intervistati globali dicono che guardano una qualche forma di contenuto video on-demand, mentre la maggior parte dei telespettatori sembrano integrare, piuttosto che sostituire, servizi a pagamento a quanto offerto dalle TV tradizionali (ricevuti attraverso un cavo o un satellite). Quasi tre quarti degli intervistati globali dicono che pagano servizi di video streaming (anche solo per noleggiare un film in streaming), mentre poco più di un quarto afferma di pagare l’abbonamento di un servizio che fornisce contenuti come Hulu, Netflix o Amazon.

Quasi due terzi di abbonati a servizi TV tradizionali ricevuti via cavo o satellite prevedono di mantenere i loro abbonamenti, ma quasi un terzo sta pianificando di annullare un servizio tradizionale a favore di un provider online (anche se un recente studio di Nielsen ha rilevato che ben pochi di coloro che dicono di fare questo passaggio poi lo fa veramente).

Il Video on demand sta diventando una parte delle abitudini di visione di contenuti video per molte persone. Tra coloro che guardano qualsiasi tipo di programmazione VOD (video-on-the-mand), il 43% dichiara di guardare contenuti in streaming almeno una volta al giorno.

Più della metà degli intervistati a livello globale (51%) molti concordano sul fatto che gli annunci pubblicitari che vengono mostrati prima, dopo o durante la fruizione di un video-on-demand offrono buoni spunti su nuovi prodotti da provare, mentre il 59% non si preoccupa della pubblicità se puo’ vedere poi un contenuto gratis.

Per quanto riguarda i dati relativi alle abitudini di noi italiani, la fruizione di contenuti on demand è in crescita anche in Italia, con oltre un terzo dei telespettatori italiani (36%) che sceglie i servizi on demand a pagamento. Siamo sotto la media europea (50%) e globale (65%), ma almeno il trend è in crescita.

Gli italiani che guardano video ‘su richiesta’ attraverso internet (Sky Go, Sky Online, Premium Play, ecc.) lo fanno soprattutto in mobilità da smartphone (48%) e tablet (38%), e mediamente usano due o tre device diversi. Il 39% degli italiani commenta cio’ che sta guardando sui social (media europea 49%) e attualmente in Italia solo il 5% utilizza provider come Netflix (attiva da noi solo dallo scorso ottobre) mentre a livello europeo la percentuale sale all’11% e al 26% a livello globale.

Per quanto riguarda il tipo di contenuti visti ‘su richiesta’ prevalgono i film (75%), le serie TV (41%) e documentari (33%).

Oltre il 50% degli italiani che utilizza questi servizi vi accede almeno 3 volte alla settimana. La preferenza di vedere contenuti ‘su richiesta’ lo dice la definizione stessa della parola ‘on demand’: la possibilità di fruire di un palinsesto personalizzato quando si vuole (69%) ma anche perchè è possibile guardarsi di fila un’intera stagione di serie tv con un episodio dietro l’altro (67%).

Quale è il vostro rapporto con i contenuti ‘on demand’ attraverso internet? Siete abbonati a Netflix/InfinityTV o altri simili? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto.

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