Xiaomi confessa di non guadagnare dalla vendita di smartphone

Xiaomi si impegna a fare smartphone il cui prezzo di vendita viene stabilito tenendo conto di poter coprire i costi di produzione e guadagnare il minimo dalla vendita diretta dell'hardware.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Vi siete mai chiesti perchè i telefoni di Xiaomi sono relativamente piu’ accessibili in termini di costi rispetto agli smartphone ben piu’ costosi di altri produttori anche se riescono ad offrire caratteristiche simili? Per trovare una risposta a questa domanda è intervenuto Hugo Barra, global VP and former Android VP di Xiaomi, intervistato da Reuters.

In poche parole, per Xiaomi non conta molto guadagnare dalla vendita di telefoni, o almeno non con percentuali di guadagno elvate: "Il modello di business di Xiaomi non è strettamente legato alla vendita di telefoni cellulari, a meno che queste vendite non portino come conseguenza ricavi dai servizi connessi. " ha spiegato Barra nell’intervista.

Cosa significa? Che Xiaomi si impegna a fare smartphone il cui prezzo di vendita poi viene stabilito tenendo conto di poter coprire i costi di produzione e forse guadagnare qualcosa (ma non troppo) dalla vendita diretta dell’hardware .

Il dirigente del produttore è stato intervistato da Reuters per commentare il calo delle vendite di smartphone Xiaomi in Cina, spiegando che non è previsto un impatto crescita dei profitti a lungo termine della società legato a questo business.

Ricordiamo che Xiaomi non fa solo smartphone, anche se qui da noi il marchio è meglio conosciuto per fare telefoni. Xiaomi produce anche purificatori d’aria (Mi Purifier 2), set-top-box (Xiaomi Mi Box), biciclette intelligenti e action cam, tra gli altri tipi di prodotti.

Xiaomi è anche entrata nel mercato della realta’ virtuale partendo dal basso, lanciando il visore di cartone Mi VR Play che necessita dell’accoppiamento ad uno smartphone per sfruttarne lo schermo (come Cardboard), per poi presentare il visore migliore Mi VR che necessita sempre dell’accoppiamento di uno smartphone ma almeno è piu’ avanzato e ha dei controller di movimento, mentre nei prossimi mesi è previsto il debutto di un visore di fascia piu’ alta e indipendente come Oculus Rift o HTC Vive.

Alcune settimane fa, Xiaomi ha annunciato l’intenzione di aprire almeno 1000 negozi fisici entro il 2020, un importante passo essendosi concentrata ad oggi principalmente sulla vendita attraverso Internet dei propri smartphone e dispositivi multimediali per riuscire a tenere bassi i costi.

Barra nell’intervista a Reuters ha spiegato che Xiaomi "potrebbe vendere 10 miliardi di smartphone e [la società] non avrebbe mai un solo centesimo di profitti". Anche se è difficile credere che nemmeno un centesimo di ricavi la società fa, Barra ha aggiunto che Xiaomi essenzialmente offre i suoi smartphone "senza fare soldi", perché alla fine tiene conto dei "flussi di entrate ricorrenti nel corso di molti anni", piuttosto che dei margini immediati dalal vendita di hardware.

Xiaomi sempre voler quindi spingere sulla fedeltà dei propri clienti e investire nei servizi connessi, una strategia che al momento sembra funzionare, ma per quanto sarà cosi’?

Nonostante il calo delle vendite di smartphone nel 2016, nel mese di aprile il vicepresidente Liu De di Xiaomi ha previsto per le vendite di dispositivi intelligenti per la casa (mercato dell’Internet of Things) un aumento quest’anno a circa 1,5 miliardi di dollari.

Nonostante la mission di Xiaomi – insolita per una società commerciale – il produttore cinese continua ad investire in maniera importante nel mercato della telefonia mobile asiatico e sta preparando il suo debutto nel mercato occidentale il prossimo mese con un dispositivo in grado di funzionare sulle reti 4G Stati Uniti. A tal proposito, ricordiamo che Xiaomi ha gia’ confermato che, per la sua prima volta, sarà presente alla fiera CES 2017 all’inizio di gennaio.

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