Galaxy Note 7, arrabbiati i proprietari dei telefoni esplosi con Samsung che rifiuta di pagare i danni

Samsung ha detto che non intende pagare per tutti i danni lasciati ai beni delle persone a cui è esploso un Galaxy Note 7. Ecco alcuni casi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Oltre 35 sono stati i casi accertati da Samsung di Galaxy Note 7 esplosi, poi ad un certo punto la società non ha piu’ rilasciato cifre ufficiali, ma considerando che è stata fermata la produzione del phablet presumiamo che sono ben oltre 35 i telefoni che si sono surriscaldati al punto da bruciarsi. Mentre nella maggior parte dei casi il telefono è bruciato senza provocare danni a persone o cose, in altri i danni ci sono stati, e anche importanti. Purtroppo, Samsung ha detto che non intende pagare per tutti i danni lasciati ai beni delle persone a cui è esploso un Galaxy Note 7.

Il The Guardian ha riportato i casi di tre proprietari di Galaxy Note 7 che si sono trovati con non pochi danni dopo che il loro telefono nuovo è esploso. Hanno deciso di parlare al giornale per dire il quale modo sono stati trattati da Samsung dopo che i loro smartphone hanno preso fuoco causando danni ai loro beni.

Galaxy Note 7, Samsung ferma vendite e produzione

Galaxy Note 7, Samsung ferma vendite e produzione

John Barwick da Marion, Illinois, dormiva quando il Galaxy Note 7 lasciato sul comodino della moglie è improvvisamente esploso. John ha stimato che l’esplosione ha provocato danni per un valore di circa 9.000 dollari, in quanto diversi beni nella stanza sono stati danneggiati dall’esplosione del Galaxy Note 7.

"E’ stato molto sorprendente. Nessuno si aspetta di essere svegliati alle 3 del mattino con un rumore che sembrava un intero fascio di petarsi accesi tutti in una volta", ha detto, aggiungendo di aver visto una fiamma lunga metri" uscire "dalla parte superiore del telefono cellulare mentre del fumo grigio scuro riempiva la casa". Pazzesco. "La mia prima reazione è stata di uscire di casa. Non volevo che la mia casa prendesse fuoco. L’incendio ha danneggiato il comodino e spruzzato prodotti chimici in tutto il nostro letto, materassi, tende e tappeti, nonché alcune parti del parquet".

Samsung Galaxy Note 7 di Joni Barwick dopo esplosione

John ha detto di aver contattato Samsung meno di un’ora dopo l’accauto per sentirsi dire che sarebbe stato ricontattato entro 24 ore. La società poi non lo ha ricontattato, quindi Barwick ha cercato di rimettersi in contatto con Samsung, di nuovo con la promessa di venire poi ricontattato da Samsung. Barwick ha ricevuto alla fine una chiamata da Samsung, che lo ha rimandato a contattare la compagnia di assicurazione della società, la Samsung Fire & Marine, la quale pero’ ha detto che non pagano "i costi di sostituzione di eventuali elementi danneggiati". John ha chiesto di avere i soldi almeno per cambiare il tappeto e gli altri beni danneggiati dalle sostanze chimiche che si sono riversate sopra di essi, anche inviando foto per dimostrare i danni, ma "sembrava che la priorità di Samsung fosse solo quella di recuperare quel telefono", ha spiegato l’uomo.

Altro caso. Wesley Hartzog è un vigile del fuoco che ha lasciato il suo Galaxy Note 7 collegato a una presa a muro nel suo garage per trovarsi la sua casa incendiata, diventando inabitabile. L’indagine non ha ancora rivelato la causa dell’incendio, ma gli investigatori hanno escluso che possa essere stato il compressore d’aria collegato alla stessa presa di corrente. Tutto cio’ che si trovava nel garage è andato distrutto dalla moto al tosaerba, anche una sedia a dondolo che Wesley ha ricevuto dalla sua nonna defunta.

Samsung Galaxy Note 7 di Wesley Hartzog dopo esplosione

Un mese dopo l’incendio, Hartzog ha detto che un dipendente della Samsung ha inizialmente promesso che la società avrebbe pagato le spese per una stanza d’hotel dove Wesley con la sua famiglia avrebbero potuto stare, ma al The Guardian si è detto deluso dal modo in cui l’azienda lo ha trattato perchè è stato poi contattato dalla agenzia assicurativa della Samsung – la Samsung Fire & Marine Insurance – spiegando che non avrebbe ricevuto quel tipo di rimborso – "Ritengo che sia stato davvero poco professionale" ha detto il vigile del fuoco. Per fortuna ora Hartzog con la sua famiglia vive in un condominio a spese di Samsung. "Ho solo pensato che avrebbero potuto essere più disponibili e attenti nel cercare di aiutare me per farmi rientrare di nuovo in casa mia o cercare di accelerare il processo delle indagini."

Garage di Wesley Hartzog dopo esplosione del Samsung Galaxy Note 7

Terzo caso. Un Samsung Galaxy Note 7 è esploso a Richmond, in Virginia, danneggiando il comodino di Shawn Minter con un’esplosione. Anche se l’azienda sudcoreana ha piu’ volte promesso a Shawn di andare e controllare il telefono, nessuno si è mai presentato alla sua porta. "Erano interessati solo a recuperare il telefono. Una volta ho detto loro che stavo per dare il telefono alla Consumer Product Safety Commission (CPSC, un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti), e non hanno detto piu’ niente. "

Samsung Galaxy Note 7 di Shawn Minter dopo esplosione

A difesa di Samsung bisogna dire che è la prima volta che accade una situazione del genere, pertanto è naturale che la società sudcoreana possa essere impreparata ad affrontare casi come quelli sopra descritti. La speranza adesso è che tutti i casi vadano a risolversi nel migliore dei modi, per il cliente naturalmente.

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