Facebook vuole scrivere un dizionario di nuovi slang

A Facebook concesso brevetto per software in grado di costruire un dizionario di termini slang utilizzati dagli utenti nel social network.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Facebook punta a creare un glossario di nuovi termini analizzando slang e modi di dire emergenti tra gli utenti del social network.

A Facebook è stato recentemente concesso un brevetto per un software in grado di costruire un dizionario di termini slang utilizzati dagli utenti nel social network. Come funziona? Il software esegue la scansione delle parole uniche usate dagli utenti nei post e commenti su Facebook, e determina se queste parole hanno un significato particolare tra un piccolo gruppo di persone.

Il software cercherà l’uso ripetuto di determinate parole tra i messaggi degli utenti che condividono alcune caratteristiche, come la lingua e la posizione. Una volta che il software ha stabilito che un neologismo non è ancora in gran parte associato ad una particolare definizione, aggiungerà la parola ad un glossario di nuovi termini.

Come riportato da Business Insider, il software cercherà quindi di prevedere se un termine puo’ diventare popolare prima che lo diventi veramente. Se una parola non crescerà di popolarità – vale a dire che gli utenti non iniziano ad utilizzarla piu’ spesso – allora verrà rimossa.

Il deposito del brevetto di Facebook menziona la possibilità di una interfaccia che permetterebbe agli utenti di aggiungere, rimuovere e modificare le parole nel glossario. Le parole potrebbero essere aggiunte al glossario anche attraverso sondaggi proposti agli utenti, secondo il brevetto.

Non si sa per il momento come potrebbe essere utilizzato il glossario di Facebook, ma sembra che potrebbe funzionare in modo simile a Urban Dictionary – un dizionario online dedicato ai neologismi e allo slang in lingua inglese; lanciato nel 1999 da Aaron Peckham, contiene più di 4,8 milioni di definizioni, aggiunte da volontari e votate dai visitatori.

Non abbiamo occasione spesso di trattare di brevetti concessi a Facebook, ma anche per questa azienda valgono i consueti avvertimenti che ricordiamo quando segnaliamo depositi di brevetto di Samsung o Apple: anche se c’è un brevetto, non è detto che cio’ che è stato brevettato diventerà realtà.

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