Facebook avvisa gli utenti se hanno interagito con post dannosi relativi al COVID-19

Facebook ha iniziato a mostrare nuovi messaggi sul News Feed delle persone che hanno fatto like, interagito o commentato contenuti di disinformazione dannosi relativi al COVID-19, che Facebook ha poi rimosso.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Per combattere la disinformazione relativa al COVID-19 e per assicurarsi che le persone abbiano accesso alle informazioni attendibili di cui hanno bisogno per restare al sicuro, Facebook ha iniziato a mostrare nuovi messaggi sul News Feed delle persone che hanno fatto like, interagito o commentato contenuti di disinformazione dannosi relativi al COVID-19, che Facebook ha poi rimosso.  Secondo Guy Rosen, VP Integrity di Facebook, questi messaggi permetteranno alle persone di consultare i miti su COVID-19 sfatati dall’OMS, compresi quelli che rimossi dalla piattaforma perchè in grado di causare danni fisici imminenti.

L’obiettivo di Facebook è di riuscire a connettere le persone che potrebbero aver interagito con informazioni errate e dannose sul virus con la verità proveniente da fonti autorevoli, nel caso in cui vedessero o sentissero di nuovo queste affermazioni fuori da Facebook.

Gli utenti di Facebook inizieranno a vedere questi messaggi nelle prossime settimane. 

Esempio di messaggio che gli utenti di Facebook potranno vedere

Facebook per fermare la diffusione di notizie false e di contenuti dannosi sul COVID-19 sulle sue applicazioni

Da quando, a gennaio, il nuovo coronavirus COVID-19 è stato dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica globale, Facebook si è attivata per mettere in contatto le persone con informazioni ufficiali provenienti dagli esperti sanitari e per evitare il diffondersi della disinformazione dannosa sul COVID-19 tramite la piattaforma.

Facebook ha detto di avere indirizzato oltre 2 miliardi di persone verso le risorse messe a disposizione dall’OMS e da altre autorità sanitarie attraverso il suo Centro Informazioni sul COVID-19 e i pop-up presenti su Facebook e Instagram, seguiti da oltre 350 milioni di persone per avere maggiori informazioni.

Tuttavia, collegare le persone a informazioni attendibili è solo una parte della sfida, ha spiegato Guy Rosen in un aggiornamento sul lavoro fatto dall’azienda per tenere le persone informate e limitare la disinformazione sul Covid-19. Facebook è impegnata a fermare la diffusione di notizie false e di contenuti dannosi sul COVID-19 sulle sue applicazioni.

Per questo, l’azienda sta lavorando con oltre 60 organizzazioni di fact checking che rivedono contenuti in oltre 50 lingue in tutto il mondo. Ad oggi, Facebook ha offerto sostegno economico a 13 organizzazioni di fact-checking in tutto il mondo per la realizzazione di progetti, anche in Italia. Dopo che un contenuto viene giudicato falso dai fact-checker, Facebook ne riduce la distribuzione e mostra agli utenti delle etichette di avviso per dare più contesto. Sulla base di un fact-check, Facebook attiva metodi capaci di rilevare similitudini di altri contenuti pubblicati per identificare i duplicati di storie già smentite. Solo nello scorso mese di marzo, Facebook ha mostrato avvisi su circa 40 milioni di post sulla piattaforma, basati su circa 4.000 articoli di analisi ad opera dei suoi partner indipendenti per il fact-checking. In circa il 95% dei casi, quando le persone hanno visualizzato quegli avvisi, non hanno cliccato per vedere il contenuto originale. Tra le fake news segnalate da Facebook ci sono quelle sul consumo di candeggina come cura per il virus e teorie secondo cui il distanziamento sociale non serve per prevenire la diffusione del virus. 

Per rendere più facile alle persone accedere ad informazioni attendibili sul COVID-19, Facebook ha recentemente aggiunto la nuova sezione chiamata “Get the Facts” all’interno del Centro informazioni sul COVID-19, che include articoli già rivisti dai partner di fact checking negli Stati Uniti che smascherano la disinformazione sul coronavirus. Gli articoli sono selezionati dal News team di Facebook e aggiornati ogni settimana. Al momento questa sezione è disponibile solo negli Stati Uniti e sarà presto aggiunta anche a Facebook News.

Impostazioni privacy