Sony non sta ottenendo buoni risultati, almeno in alcuni settori, e il business dei dispositivi mobili è uno di quelli. Per questo l’azienda ha deciso di fare dei tagli, nella speranza di tornare ad avere finalmente un profitto. La società avrebbe intenzione di ridurre il numero di prodotti anche fino al 30% sia nel business dei televisori che degli smartphone – a patto che queste unità diventino redditizie.
Questo significa che Sony non si concentrerà sul raggiungimento di quote di mercato più alte, non nei settori TV e smartphone almeno. Sony al momento è interessata a fare reddito, a guadagnare. Questa è probabilmente una buona idea, dato che non ha molta quota nel mercato degli smartphone in questo momento.
Il taglio della lineup non avverrà da un giorno all’altro, tuttavia. Sony si prevede che renderà pubbliche maggiori informazioni sui suoi piani per la divisione Mobile entro la fine del mese di marzo 2015, quindi andremo a vedere quali saranno gli effetti della nuova strategia solo nel corso dell’anno prossimo inoltrato.
Il business che si occupa di costruire i sensori per le fotocamere sta invece andando molto bene, e per questo ramo aziendale si prevede una crescita del 70% il prossimo anno. I sensori di Sony sono sempre più utilizzati nei dispositivi mobili, sia da parte di Apple che da molti altri produttori di smartphone, anche cinesi.
Sony ha avuto un trimestre Q2 positivo quest’anno, ma è stata di nuovo in rosso nel terzo trimestre del 2014. Sony ha spedito 9,9 milioni di smartphone, in calo dai 10 milioni di un anno prima. La società in realtà ha registrato un aumento delle vendite per 17,45 miliardi di dollari (+ 7,2% su base annua), in gran parte grazie alle forti vendite di console PlayStation e ad un crescente aumento delle vendite di sensori d’immagine. Il risultato finale del trimestre è però una perdita operativa consolidata di 785,000,000 dollari rispetto ad un utile operativo di 124 milioni di dollari dello stesso trimestre dello scorso anno. Tuttavia, la perdita è circa la metà di quello che alcuni analisti si aspettavano.
