Uno storico accordo ha sancito un rimborso simbolico a centinaia di milioni di consumatori. Quale azienda dovrà risarcire fino a 700 milioni di dollari? Scopriamolo insieme.
La notizia dello storico rimborso per milioni di consumatori ha dell’incredibile e sta facendo il giro del mondo. Essa proviene dagli Stati Uniti e ha come protagonisti la nota azienda Google, tutti gli Stati americani e i consumatori del Paese a stelle e strisce.
Per quale motivo Google dovrà rimborsare centinaia di milioni di consumatori degli Stati Uniti d’America? La notizia sta rimbalzando un po’ ovunque e ha scosso il colosso di Mountain View in California.
Scopriamo tutti i dettagli su uno storico accordo che peserà molto nelle casse di Google. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
L’accordo di Google per rimborsare tutti i consumatori interessati
L’accordo stipulato da Google in tutti gli Stati Uniti d’America riguarda il cosiddetto monopolio del Play Store. Il colosso di Mountain View, infatti, è stato accusato di aver monopolizzato le modalità per scaricare tutte le applicazioni.
La compagnia madre di Google, vale a dire Alphabet Inc, ha accettato di pagare una somma di 700 milioni di dollari per chiudere la questione e rimborsare i diretti interessati. Nello specifico, 630 milioni di dollari verranno girati in un fondo di compensazione per l’effettivo rimborso dei consumatori.
Gli altri 70 milioni di dollari, invece, verranno girati all’interno di un altro fondo. Esso, dopo l’approvazione definitiva da parte di un giudice, potranno essere usati dai vari Stati americani in base alle modalità dell’accordo.
A quanto ammonta mediamente il rimborso?
Tutti quanti i consumatori che saranno ritenuti idonei potranno ricevere una somma simbolica di rimborso. Essa si aggira sui 2 dollari. Inoltre, potrebbero essere dati rimborsi aggiuntivi in riferimento a quanto i consumatori hanno speso nel periodo compreso fra il 16 agosto del 2016 e il 30 settembre del 2023.
A essere parte dell’accordo sono tutti e 50 gli Stati americani, con l’aggiunta di Puerto Rico, delle Virgin Island e del Distretto di Columbia.
Google, dunque, ha chiuso definitivamente la questione, ma ha “promesso” anche altro in futuro. L’azienda statunitense, infatti, concederà da qui in avanti la possibilità di utilizzare diversi sistemi di pagamento alternativi rispetto a quelli fin qui proposti, ma non solo.
L’azienda ha dichiarato di voler semplificare tutte le pratiche e i sistemi per gli utenti in riferimento allo scaricare le varie app direttamente dagli sviluppatori.
Cosa era accaduto nel dettaglio?
Il colosso di Mountain View era stato accusato di aver monopolizzato il mercato e di aver imposto tariffe troppo elevate per tutti i consumatori, per mezzo di restrizioni non idonee e giudicate essere del tutto illegali.
Google si è dichiarata estranea a questi fatti e a molto altro ancora. Le accuse, infatti, riguardano anche l’aver fatto pagare ai consumatori delle commissioni inutili per le varie transazioni in-app.