Apple accordata col fisco italiano, paga 318 milioni di euro

318 milioni di euro sono la somma delle tasse per il fisco italiano che Apple si è accordata di pagare all'Erario. Apple è stata accusata di aver fatturato quanto venduto in Italia alla consociata società in Irlanda con lo scopo di pagare meno tasse.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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318 milioni di euro sono la somma delle tasse per il fisco italiano che Apple si è accordata di pagare, e lo ha fatto pochi giorni prima della chiusura dell’anno 2015. Apple ha evaso le tasse? Si, grazie ad un sistema utilizzato a dire la verità da molte altre aziende big estere per vendere i propri prodotti in Italia e pagare meno tasse.

Molte grosse aziende applicando costi di acquisto all’ingrosso più alti, potendo così azzerare i profitti nel paese in cui sono venduti i prodotti. Nel caso specifico di Apple, l’acquisto dei prodotti col marchio della mela morsicata avviene in Italia tramite società che fanno riferimento ad una società in Irlanda, paese dove le tasse sono inferiori rispetto che in Italia. Apple è quindi stata accusata di aver fatturato quanto venduto in Italia alla consociata società in Irlanda con lo scopo di pagare meno tasse.

In Italia Apple è presente con la società Apple Retail Italia che possiede gli Apple Store nel nostro Paese e Apple Italia, società che presta supporto alle vendite e ai servizi di marketing. Nel 2013, per esempio, nonostante 13 negozi attivi e oltre 250 milioni di euro di fatturato registrati grazie al raddoppio delle vendite rispetto all’anno prima, Apple Retail Italia ha chiuso il bilancio di esercizio 2012 in rosso con una perdita di 11,5 milioni di euro. Mentre in Irlanda Apple ha quindi di anno in anno accumulato soldi perchè i profitti erano sottoposti ad aliquote fiscali irrisorie, in Italia i negozi sono andati in rosso evitando il fisco. L’altra società, Apple Italia, nel 2012 ha pagato 5,5 milioni di tasse su un utile di 10,7 milioni facendo risultare un fatturato inferiore a 30 milioni per i servizi prestati alla consociata irlandese. Nel complesso, le imposte che le controllate italiane di Apple hanno maturato nel 2012 verso il fisco sono pari a ‘solo’ 3 milioni di euro.

Chi di competenza ha quindi stabilito che, negli ultimi cinque anni, Apple non ha pagato circa un miliardo di euro al fisco italiano, 880 milioni di Ires. Dal 2008 fino alla dichiarazione dei redditi 2013, Apple ha omesso la "dichiarazione dei redditi". Dopo mesi di trattative, c’è stato l’accordo tra Agenzia delle Entrate e i legali che rappresentano Apple nel nostro paese: 318 milioni di euro sono la cifra pagata come richiesto nei verbali di accertamento.

Nel corso di questi ultimi anni sono stati indagati tre manager Apple, i quali continueranno ad essere indagati perchè l’accordo con il fisco non cancella la loro posizione processuale. 

Nei giorni scorsi, il CEO della società di Cupertino Tim Cook ha difeso Apple dicendo che le tasse vengono pagate, ogni centesimo anche negli USA, dove Apple viene criticata per evadere le imposte americane con i miliardi di liquidità parcheggiati offshore. Addirittura Cook ha garantito che "siamo l’azienda che paga di più in questo paese di chiunque altro".

Apple, in particolare, viene accusata negli USA di aver evitato di pagare 9 miliardi di dollari di tasse solo nel 2012. Cook ha quindi criticato la politica di bilancio del fisco americano, che è obsoleta e creata per l’era "industriale" e non per quella "digitale". Riguardo i 180 miliardi di dollari che Apple ha all’estero, Cook ha detto che anche se volesse non è ragionevole rimpatriarli poichè con l’attuale imposizione fiscale andrebbe a pagare il 40% in tasse. 

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