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Neuron Guard, il collare per limitare i danni da Ictus

Un collare per salvare le persone colpite da ictus? E’ l’invenzione della Neuron Guard, l’azienda italiana che ha vinto quest’anno un premio all’Intel Global Challenge, la competizione che dal 2005 Intel dedica alle start-up che vengono selezionate da tutto il mondo.

Azienda modenese, Neuron Guard ha vinto il primo premio nella categoria Internet of things and hardware, che gli è valso anche un assegno da 15mila dollari. Neuron Guard è stata fondata da Enrico Giuliani, 32 anni, medico specializzato in anestesia e rianimazione a Modena, affiancato poi da Mary Franzese, 28 anni, laureata in economia, napoletana di origine.

Giuliani ha esercitato qualche anno come medico, professione scelta dopo che per diversi anni ha assistito la zia colpita da ictus.

L’ictus è la seconda causa di morte per le persone oltre i 50 anni di età e la principale causa di disabilità a lungo termine, con costi crescenti legati alla cura, sostegno e assistenza sociale. Le persone colpite da ictus sono stimate a 1,7 milioni di pazienti negli Stati Uniti e 2,6 milioni in Europa.

I danni irreversibili iniziano a manifestarsi dopo 8 minuti di anossia e poi ogni attimo che passa mette a serio rischio le funzioni cerebrali del paziente. "Il cervello non è in grado di recuperare, si può però cercare di rallentare il danno" spiega Giuliani. Il freddo riduce la progressione della malattia e così Neuron Guard ha sviluppato un ‘collare’ di ipotermia portatile che viene messo intorno al collo del paziente. Questo sistema permette di refrigerare dove necessario, riducendo i danni nei pazienti con lesioni acute nel cervello, e salvare parti dell’organo che altrimenti verrebbe danneggiate.

"Uniamo gli effetti neuro-protettivi mirati, ipotermia controllata e anestetici" si legge nel sito della società. "Neuron Guard offre una soluzione integrata per pazienti con lesioni acute del cervello al fine di ridurre le lesioni neurali e salvare parti del cervello che altrimenti verrebbero danneggiate con conseguente perdita di funzioni come il linguaggio, la visione, movimento, e anche la capacità di respirare.". Il trattamento può essere avviato direttamente sul luogo in cui la persona viene colpita da ictus, fino all’arrivo in ospedale in ambulanza.

Nella pratica, il collare è in grado di "raffreddare" il cervello fino a una temperatura di 34 gradi, rallentando e in alcuni casi fermando la morte celebrale.

Simone Ziggiotto

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