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ResearchKit, Apple trasforma iPhone in strumento di ricerca

L’evento di Apple "Spring Forward" del 9 marzo ha avuto poco da offrire agli utenti, in quanto è stato dedicato per gran parte all’Apple Watch, il cui annuncio in realtà risale già al mese di settembre dello scorso anno. Alcuni minuti del keynote del 9 marzo, tuttavia, sono stati dedicati alla nuova piattaforma di Apple, soprannominata ResearchKit.

ResearchKit ha lo scopo di portare la tecnologia avanzata nelle mani dei ricercatori, del personale medico e agli utenti finali di semplificare il loro modo di tenere traccia della propria salute. Fa anche molto di più, permettendo la diagnosi e anche consultazioni col medico da remoto.

ResearchKit è un nuovo framework, che ha permesso agli sviluppatori di utilizzare facilmente tutti i sensori dello smartphone iPhone in un certo senso, su misura per combattere le malattie e la fornitura di servizi sanitari. Si possono anche aggregare dati provenienti da diverse applicazioni per il fitness.

Una volta avuta l’autorizzazione dell’utente, la piattaforma ResearchKit utilizza i dati degli utenti, come il peso, la pressione sanguigna, i livelli di glucosio e l’uso dell’inalatore per chi soffre di asma, attraverso le app del telefono sviluppate dalla stessa Apple o anche app di terze parti, e le interconnette con i dati raccolti dai sensori in tempo reale provenienti, ad esempio, da accelerometro, microfono, giroscopio e GPS e crea un quadro completo dello stato di salute dell’utente.

Apple ResearchKit – le cinque app

Inoltre, la piattaforma ResearchKit è completamente open source, il che significa che gli sviluppatori interessati possono facilmente contribuire allo sviluppo di nuove applicazioni per una buona causa.

Apple ha già messo a punto una varietà di usi per la nuova piattaforma ResearchKit. Alcuni di questi usi sono stati dimostrati durante la presentazione del 9 marzo, tra cui l’insieme di strumenti per la diagnosi e il monitoraggio a distanza dei pazienti che soffrono del morbo di Parkinson. Il supporto a questo e a molti altri utilizzi saranno disponibili al momento del rilascio della piattaforma, grazie ad un set di 5 applicazioni destinate a chi soffre di Parkinson, diabete, malattie cardiovascolari, asma, e cancro al seno.

C’è molto entusiasmo nel vedere dove Apple riuscirà a portare questa nuova piattaforma e come gli utenti saranno in grado di sfruttarla per il bene della propria salute.

E la privacy? Apple ha detto che ogni utente potrà decidere se e quali dati condividere nello specifico, mentre Apple non avrà accesso ai dati raccolti dai sensori, nemmeno le misurazioni dei battiti cardiaci. Sarà vero? Possiamo solo fidarci sulla parola del colosso di Cupertino.

Simone Ziggiotto

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