I nuovi computer Macbook appena presentati da Apple sono dei piccoli gioielli della tecnologia, ma ci sono alcuni aspetti a livello di design e caratteristiche che non convincono appieno. Tutti i dettagli nella nostra anteprima.
In occasione del keynote "Spring forward", i vertici della casa di Cupertino hanno svelato ufficialmente la nuova famiglia di Macbook con Retina Display da 12 pollici, una via di mezzo tra l’Air da 11 pollici e il Pro da 13 pollici.
Esteticamente, davvero nulla da dire: eleganza ai massimi livelli, peso minimo e spessore ridotto, per la massima portabilità. E grazie alla batteria di ultima generazione, l’autonomia dichiarata è di circa 10 ore con un uso intenso.
C’è poi il Retina Display, che con la sua risoluzione elevatissima di 2304 x 1440 pixel permette di avere una qualità delle immagini senza precedenti, per un’ottima visione di siti web, fotografie e video.
I giornalisti che hanno avuto modo di provare il computer all’evento hanno notato che il classico logo illuminato non c’è più, sostituito da una mela metallica con lucidatura a specchio. Con uno spessore del genere, certe soluzioni di design non erano più possibili.
C’è poi la questione della tastiera: dal meccanismo tradizionale a forbice siamo passati a quello proprietario a farfalla, per una digitazione più rapida e precisa. Ma all’atto pratico, la corsa dei tasti è fin troppo breve, tanto che sembra di digitare su una tastiera touch virtuale.
Promosso invece il trackpad con tecnologia Force Touch, anche se bisogna abituarsi un po’ all’inizio, come scrivono i colleghi di The Verge:
"Bisogna premere forte e mantenere la pressione per tutto il clic. A un certo punto, si sentirà un sottile secondo clic, e voilà.. ecco attivato Force Clic. Ma per una società che si è rifiutata di infilare più di un pulsante sul mouse, aggiungere un’interazione extra sul trackpad sembra strano."
Come molti di voi già sapranno, il Macbook di ultima generazione è provvisto soltanto di una porta USB, per la precisione la nuova USB-C, che sostituisce quelle classiche e anche il connettore d’alimentazione MagSafe.
Ma come mai è stata scelta questa soluzione hardware? Il motivo è presto detto: Apple con la porta USB-C intende fornire un connettore standard dalle elevate potenzialità. Ecco le più importanti.
Il protocollo USB-C è stato ufficializzato lo scorso Agosto, ma appena adesso è diventato realtà nel mondo informatico. Trattandosi di uno standard, e non una tecnologia della Mela in stile Lightning, i produttori di terze parti hanno molta più libertà nella commercializzazione di accessori compatibili.
Il connettore è molto piccolo e reversibile, supporta il trasferimento dati fino a 5 GB e, grazie al protocollo 3.1, vengono anche supportate la fornitura di energia in maniera bidirezionale e l’uscita video VGA e HDMI.
Un adattatore è già in vendita nell’Apple Store italiano, al prezzo non certo accattivante di 89 euro. Si tratta purtropo del prezzo da pagare per poter avere un computer portatile così sottile e leggero.
Ecco la descrizione del prodotto: "Con l’adattatore multiporta da USB-C a AV digitale puoi collegare il tuo MacBook con porta USB-C contemporaneamente a un monitor HDMI, un dispositivo USB standard e un cavo di ricarica USB-C."
Secondo l’opinione di chi scrive, molto presto arriveranno nei negozi degli adattatori di terze parti molto simili come funzionalità a quello firmato Apple, ma certamente meno costosi. È proprio questo il bello dello standard USB-C.
Disponibile in Italia dal 10 Aprile, il Macbook da 12 pollici ha un prezzo di partenza di 1.499 euro IVA compresa. Il Retina display ha la risoluzione di 2304 x 1440 pixel e la tecnologia IPS, la memoria RAM ammonta a 8 GB, il processore è il nuovo Intel Core Broadwell e l’unità SSD è da 256 GB.
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