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Google lancia Bloks, piattaforma per insegnare ai bambini il coding

Saper programmare oggi è importante, e sono sempre di piu’ i genitori (spesso su richiesta degli stessi figli) che iscrivono i loro bambini ad un corso di coding, perchè è come imparare un’altra lingua: prima si inizia, prima si impara. Alla fine dei conti il codice informatico è proprio come un’altra lingua che si puo’ imparare.

Mentre vi è un sacco di interesse per la programmazione tra gli educatori, la disponibilità di metodi di apprendimento scarseggia. Servono soldi e risorse per sperimentare, e il team di Bloks ha dunque deciso di creare almeno le basi tecniche per rendere più facile per i ricercatori riuscire a creare esperienze di programmazione utilizzabili da tutti.

"Immaginate cosa potrebbe accadere se avessimo 10 volte più persone nello sviluppo di modi perchè i bambini possano imparare la codifica e il pensiero computazionale: non parliamo del solo metodo tradizionale, ma di un kit che insegna la programmazione in modi diversi, come fare musica" Blikstein detto in una dichiarazione. "Questo è ciò che questa piattaforma consentirà: rendere più facile pensare fuori dagli schermi, senza tutti gli ostacoli tecnici di oggi", scrive Techcrunch.

Il progetto Bloks si divide in tre parti. Al centro troviamo la cosiddetta "Brain Board", una piccola scheda basata su Raspberry Pi Zero che funge da unità centrale di elaborazione e fornisce l’alimentazione al resto del sistema e che comprende anche un altoparlante, e può comunicare con qualsiasi dispositivo che ha WiFi e Bluetooth. A questo ‘cervello centrale’ si uniscono dei componenti modulari chiamati "Base Board", che insieme con i "Pucks" costituiscono il linguaggio di programmazione fisico del progetto Bloks.

Brain Board – Base Board – Pucks

I Pucks sono dei sensori capacitivi che permettono di impartire istruzioni e fondamentalmente sono le istruzioni di codice in forma fisica: a questi si possono associare comandi come "attivare o disattivare", "spostarsi a destra", "ruotare di 100 gradi" o altri ancora.  Alcuni esempi di Pucks includono quadranti, interruttori, frecce e pulsanti, che possono poi essere programmati con apposite istruzioni come quelle sopra citate. Essi non hanno componenti elettronici attivi, sono molto poco costosi e possono essere qualsiasi cosa, da materiali plastici ad un semplice pezzo di carta con dell’inchiostro conduttivo.

Pertanto un sistema molto semplice del progetto Bloks si compone di un Brain Board collegato ad uno o più Base Boards provvisti di un Puck ciascuno. Quando si inserisce un puck su una Base Board, la scheda legge l’istruzione associata al puck attraverso un sensore capacitivo. È quindi possibile collegare più Base Boards insieme alla Brain Board per creare sistemi via via piu’ complessi.

Con Bloks Google vuole "creare una piattaforma aperta per i progettisti, sviluppatori e ricercatori per rimuovere le barriere tecniche che incontrano nel loro cammino: in modo che possano concentrarsi su innovazione, sperimentazione e creazione di nuovi modi di insegnare il pensiero computazionale ai bambini". 

Il progetto Bloks è ancora una ricerca attiva, non è pronta. Per portare avanti ulteriormente lo sviluppo del progetto, il team di Google con i suoi partner condurranno ulteriori ricerche nel corso dell’estate. Nel frattempo, nel video qui sotto il team delinea cosa la piattaforma Bloks potrebbe consentire di fare agli sviluppatori.

Introduzione al progetto Blocks

Google ha annunciato Project Bloks, una nuova piattaforma hardware aperta che permette agli sviluppatori, designer ed educatori di costruire esperienze di programmazione fisiche che possono aiutare i bambini dai cinque anni in su ad imparare a fare coding, ovvero imparare a conoscere il codice informatico e programmare.

Google ha collaborato con la società di design IDEO per costruire un kit a cui fare riferimento, con l’obiettivo di fornire una piattaforma che altri possono utilizzare per costruire i propri dispositivi. Il team di Google fornisce le basi della piattaforma, e non ha al momento intenzione di creare hardware, come hanno confermato il capo del progetto Jayme Goldstein e il tecnico Joao Wilbert a Techcrunch.

Per concretizzare questo progetto, Goldstein e Wilbert, che lavorano per Google Creative Lab, hanno lavorato insieme con i team di Google Research e Education, IDEO, e Paulo Blikstein, il direttore del Transformative Learning Technologies Lab presso la Stanford University.

Sviluppare con Project Bloks

Simone Ziggiotto

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