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Hacking Team, hacker contro hacker, online 400 GB di dati governativi

La Procura di Milano aprirà un’inchiesta sul colpo degli hacker ai danni della società Hacking Team, che vende programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo. Email e documenti riservati dell’azienda, che ha sede a Milano, sono stati violati e pubblicati online.

Il caso è stato affidato al procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina la divisione che si occupa anche per i reati informatici.

L’ipotesi di reato, al momento, è quella di accesso abusivo a sistema informatico.

Già definito come uno dei più grandi attacchi hacker dell’anno per l’impatto che ha avuto, ci si chiede come è stato possibile che oltre 400GB di materiale tra documenti, ricevute, elenchi, screenshot di conversazioni e-mail e altro relativo a clienti governativi e non solo in oltre 30 Paesi, Italia inclusa, è stato violato e pubblicato online. Si parla di un’intera cache di dati aziendali della società Hacking Team. E forse 400GB non sono neppure tutti i dati rubati, potrebbero essercene degli altri.

La scorsa domenica 5 luglio è stato anche violato l’account Twitter di Hacking Team per annunciare dagli hacker che la società è stata loro vittima. Diversi tweet per diffondere i link ai file che permettevano di scaricare parte dei 400 GB di file riservati rubati. Tweet poi prontamente rimossi, con l’invito agli utenti di non cliccare sui link per non correre il rischio di scaricare virus. Ed è proprio su Twitter che si sono susseguiti nelle ore successive anche dei messaggi sarcastici, come quello dell’editorialista del Christian Science Online Steve Ragan, il quale ha twittato che “Hacking Team ora può capire quello che si prova ad avere le proprie informazioni riservate a disposizione di tutti nel mondo”.

Hacking Team è una società molto importante, scoperta dal grande pubblico con le rivelazioni di WikiLeaks nel 2011, che lavora per i governi più grandi a livello internazionale fornendo loro software per fare spionaggio, tra i più sofisticati esistenti, per permettere a chi di competenza di tenere sotto controllo terroristi e criminalità organizzata.

Il gruppo popolare di hacker Anonymous potrebbe non avere a che fare questa volta con l’attacco, chi si cela dietro a tutto non si sa al momento. Non c’è stata alcuna rivendicazione dell’attacco.

Nelle prossime ore si spera di fare luce sull’accaduto. Aggiorneremo l’articolo in caso di sviluppi. 

Simone Ziggiotto

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