Xiaomi aveva anticipato tramite il social network cinese Weibo che avrebbe presto presentato il suo primo chipset mobile, e detto fatto: il 28 febbraio al Centro Congressi Nazionale a Pechino il produttore ha presentato il suo primo processore in-house chiamato Surge S1 (Pinecone V670). E’ stato anche annunciato lo smartphone Xiaomi Mi 5C, il primo device alimentato dal nuovo processore.
Surge S1 è dunque il primo chipset ‘fatto in casa’ da Xiaomi, ed è un octa-core, ed è un SoC di fascia media. Il processore dispone di otto core Cortex A53, con quattro core con clock a 2,2 GHz e i restanti quattro core con clock a 1,4 GHz. la scheda grafica è la GPU Mali T-860 MP4 che supporta la riproduzione di video 4K ed è in grado di offrire ottime prestazioni a livello grafico con i giochi in esecuzione, a detta del produttore.
Il chip viene costruito con un processo a 28nm e Xiaomi promette che il SoC ha un basso consumo energetico per l’uso quotidiano. Secondo indiscrezioni è comunque previsto l’arrivo di un chipset di fascia piu’ alta, nome in codice Pinecone V670, costruito con processo a 10nm molto piu’ efficiente di quello a 28nm.
Il processore supporta inoltre DSP a 32 bit e chiamate VoLTE per migliorare la qualità dell’audio in chiamata, riducendo ad esempio i rumori di sottofondo. Surge S1 vanta anche una tecnologia ISP a 14 bit che migliora la sensibilità alla luce dei sensori fotografici fino al 150%.
Qui sotto potete trovare i risultati di alcuni test benchmark (da AnTuTu) in cui Surge S1 – con un punteggio di 64.817 – supera SoC come Qualcomm Snapdragon 625 e MediaTek Helio P20. Si puo’ quindi intuire che Surge S1 è piu’ in concorrenza con SoC quali Huawei Kirin 650 (otto core Cortex-A53, GPU Mali-T830, 16nm), Qualcomm Snapdragon 430 (otto core Cortex-A53, GPU Adreno 505, 28nm), Samsung Exynos 7580 (quattro core Cortex-A53, GPU Mali-T830, 28nm) e il MediaTek MT6738T (otto core Cortex-A53, GPU Mali-T860, 28nm).
Cosa cambierà per i consumatori? In sostanza niente, alla maggior parte delle persone non interessa chi produce il chipset del proprio smartphone, ma i produttori di chipset piu’ affermati come Qualcomm e MediaTek potrebbero perdere Xiaomi come cliente, sempre che la società cinese abbia in programma di contare da ora in poi solo sui propri chip. Questo è lo scenario tuttavia peggiore per i produttori terzi, ed è piu’ logico pensare che Xiaomi monterà nei suoi futuri prodotti chipset propri in alternanza a quelli commissionati a Qualcomm e/o MediaTek, un po’ come fa Samsung che alterna i propri Exynos con quelli di altri produttori. Ad esempio, gli smartphone top di gamma di Samsung del 2016 – Galaxy S7 e Galaxy S7 edge – sono stati alimentati dal chipset proprietario Exynos 8 Octa oppure con il chipset Snapdragon 820 di Qualcomm, a seconda del mercato di destinazione.
Avere un chipset proprietario, come Apple insegna, è un beneficio in quanto il produttore ha la possibilità di ottimizzare il ‘pezzo di silicio’ con le caratteristiche che servono per uno o pochi dispositivi propri.
Xiaomi Pinecone SoC Starring ‘Wang Feng’
Xiaomi Pinecone Trailer 2
Surge S1, test benchmark AnTuTu
Surge S1, test benchmark GPU
Surge S1, test benchmark AnTuTu
Sin dal suo lancio nel novembre 2020, l’ultima console Sony ha rivoluzionato il mondo del…
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…