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Cern condivide sul web i dati Lhc

I dati del più grande acceleratore di particelle al mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra diventa, sono per la prima volta resi disponibili a tutti, online, attraverso il sito web Open Data che consente di consultare gratuitamente i dati prodotti nelle collisioni degli esperimenti di Lhc. Non siete esperti scienziati? Nessun problema, perchè nel portale sono presenti guide e la documentazione necessari per interpretare i dati.

Il Large Hadron Collider, in italiano Grande Collisore di Adroni, è un acceleratore di particelle situato presso il CERN di Ginevra, utilizzato per ricerche sperimentali nel campo della fisica delle particelle. E’ il più grande e potente finora realizzato, un acceleratore di tipo circolare che può accelerare adroni (protoni e ioni pesanti) fino al 99,9999991% della velocità della luce e farli successivamente scontrare, raggiungendo attualmente un’energia, nel centro di massa, di 8 teraelettronvolt.

"Speriamo che la disponibilità di questi dati possa sostenere e ispirare la comunità scientifica internazionale", ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Heuer, sia "studenti che cittadini".

Nel sito viene reso disponibile a tutti e gratis un gigantesco archivio di dati relativi a tutti gli esperimenti condotti all’interno di Lhc. I dati possono infatti essere utilizzati anche a scopo didattico nelle scuole e nelle università. A tal proposito si precisa che Open Data metterà online anche i dati rielaborati grazie a strumenti di visualizzazione.

"Questi dati e le relative pubblicazioni scientifiche sono il bene primario prodotto dagli istituti di ricerca, come il Cern e l’Infn", ha detto Menasce, "la loro preservazione nel tempo" e l’atto di renderli pubblicamente accessibili "fa certamente parte integrante della missione di queste istituzioni".

Il progetto permetterà, oltre che alla preservazione di dati che in futuro non sarà possibile riprodurre sperimentalmente per ragioni di costi, anche un loro eventuale riutilizzo per nuove analisi alla luce di più raffinati modelli interpretativi, "aprendo così la strada a possibili nuove scoperte su dati archiviati da tempo", ha detto Dario Menasce, vicepresidente della Commissione Calcolo e Reti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Open Data metterà, inoltre, a disposizione le Masterclass in fisica delle particelle, iniziativa che ogni anno coinvolge oltre diecimila studenti delle scuole superiori di tutta Europa.

Dopo la dimostrazione dell’esistenza del bosone di Higgs, particella prevista nel Modello standard per dare origine alle masse delle particelle, i fisici di tutto il mondo si propongono di utilizzare LHC per avere risposte a varie questioni che reputano fondamentali per il proseguimento dell’indagine fisica come l’origine della massa dei barioni, trovare una risposta al perchè le particelle elementari presentano masse diverse e scoprire se esistono le particelle supersimmetriche (SUSY).

Simone Ziggiotto

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