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SeaBED, il Robot subacqueo svela misteri del ghiaccio antartico

Quando si tratta di ambienti inospitali, l’Antartide è forse il più difficile da affrontare, se si ha il coraggio di arrivarci. Per questo motivo, è stato molto difficile da rilevare. Grazie ad un robot subacqueo, però, il British Antarctic Survey ha per la prima volta ottenuto mappe 3D ad alta risoluzione e dettagliate del ghiaccio marino dell’Antartide, comprese le zone fino a prima inesplorate perchè di troppo difficile accesso.

In particolare, il robot – noto come SeaBED – ha misurato lo spessore del ghiaccio marino, che aiuta gli scienziati a studiare i suoi cambiamenti nel contesto del cambiamento climatico.

Normalmente, lo spessore del ghiaccio del mare è studiato in diversi modi: osservazioni satellitari dallo spazio, che può essere difficile se vi è la neve sopra il ghiaccio; e tramite il processo di foratura, combinato con le osservazioni visive dalle navi. Quest’ultimo metodo è molto limitato perchè le zone dove il ghiaccio ha molto spessore non si possono raggiungere con la nave.

"Utilizzare un AUV per mappare la parte inferiore del ghiaccio marino è impegnativo per un software, per la navigazione e dal punto di vista della comunicazione acustica", ha detto lo scienziato Hanumant Singh del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), il laboratorio che ha progettato, costruito e gestito l’AUV.

"Manovrabilità e stabilità diSeaBED lo hanno reso ideale per questa applicazione in cui stavamo facendo la mappatura dettagliata. Sarebbe stato difficile fare molte delle missioni che abbiamo fatto, specialmente sotto le condizioni che abbiamo incontrato, con alcuni altri più grandi veicoli" ha detto Singh.

SeaBED mentre viene calato in acqua

SeaBED misura 2 metri di lunghezza per un peso di circa 200 chilogrammi, ed è in grado di accedere ai luoghi più difficili da raggiungere viaggiando sotto il ghiaccio del mare, con un design a doppio scafo e l’elica per il movimento. Inoltre, mentre la maggior parte delle attrezzature utilizzate in precedenza lo puntano verso il basso del fondo marino, SeaBED è dotato di un sonar verso l’alto che ha lo scopo di rilevare il ghiaccio.

SeaBED è stato azionato a distanza ad una profondità di 20-30 metri ed è stato guidato a distanza in due spedizioni nel 2010 e nel 2012 – la prima sulla RRS James Clark Ross da Britis Antarctic Survey e la seconda dalla rompighiaccio australiana RSV Aurora Australis. È stato così in grado di mappare tre regioni – Weddell, Bellingshausen e Wilkes Land della Penisola Antartica, una superficie di circa 500.000 metri quadrati – circa 100 campi da calcio.

"La piena topografia 3D della parte inferiore del ghiaccio offre una ricchezza di nuove informazioni sulla struttura del ghiaccio marino e dei processi che lo hanno creato. Questa è la chiave per far progredire i nostri modelli, soprattutto nel mostrare le differenze tra ghiaccio marino artico e antartico", ha detto il co-autore della missione, il dottor Guy Williams dell’Institute of Antarctic and Marine Science.

Il prossimo passo saranno indagini su vasta scala che possono essere comparate con le indagini su vasta scala raccolte in precedenza da satelliti e aerei.

Lo studio completo, "Thick and deformed Antarctic sea ice mapped with autonomous underwater vehicles", si può trovare on-line sulla rivista Nature Geoscience.

SeaBED – Video

Simone Ziggiotto

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