E’ sempre più diffusa la pratica del concentrarsi sul cellulare anche se si è con altre persone: questa tendenza ha un nome ben preciso.
Negli ultimi tempi l’utilizzo dello smartphone è cresciuto a vista d’occhio e staccarsi dal proprio telefono cellulare è diventato davvero molto complicato. E’ molto difficile trovare un momento della giornata dove non abbiamo lo smartphone al nostro fianco. In tanti lo usano anche mentre mangiano o sono in bagno: per andare sui social, ad esempio, ma anche per guardare foto, video, chattare con gli altri contatti, inviare messaggi vocali e tanto altro ancora. Un utilizzo che spesso sfocia in una vera e propria dipendenza che porta ad attuare comportamenti preoccupanti.
Diverse persone, infatti, non si rendono conto di concentrarsi sul proprio telefono cellulare anche mentre sono in compagnia di amici, familiari o partner. Ad un certo punto si prende il proprio smartphone e ci si isola, ignorando completamente le persone che stanno intorno a noi.
Quello che forse non tutti sanno è che questo comportamento ha un nome. Come spiegato anche su Focus, infatti, l’impulso che spinge a guardare il telefono mentre si è con altre persone si chiama phubbing. Questa denominazione non è altro che l’unione di due termini inglesi, vale a dire “phone” (telefono) e “snubbing” (snobbare).
Il paradosso del phubbing è proprio l’utilizzo dello smartphone, uno strumento straordinario per connettere persone lontane, per non comunicare con le persone che si trovano al proprio fianco.
Dato che il fenomeno del phubbing è in netto aumento sono stati condotti degli studi per capire nel dettaglio fino a che punto si è estesa questa pratica, chi la utilizza di più e da cosa può dipendere.
Le indagini hanno fatto emergere che sono soprattutto i più giovani a isolarsi dalle conversazioni preferendo concentrarsi sul cellulare. Per gli esperti si tratta di un disturbo dell’autocontrollo. Uno studio condotto dall’Università di Aarhus (Danimarca) ha portato all’individuazione della cosiddetta ‘acrasia digitale’, dove acrasia sta per incapacità di agire sulla base di principi ragionevoli.
La spinta a guardare ossessivamente il telefono può dipendere anche dalla FoMo, espressione inglese che sta a indicare “Fear of missing out“, ovvero la paura e ansia sociale di essere esclusi dagli eventi o tagliati fuori dalle notizie.
Altre indagini hanno rilevato che la tendenza a guardare continuamente lo smartphone aumenta in presenza di depressione, mentre altre ricerche associano questo comportamento all’instabilità emotiva.
Dagli studi è poi emerso che questa pratica è ormai socialmente accettata, anche se in molti la reputano una mancanza di rispetto e un comportamento sgradevole.
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