Potrebbe costare decisamente molto caro a Facebook, la violazione effettuata per diversi mesi, sui messaggi privati scambiati dagli utenti.
Sotto accusa, la pratica, illegale, di monitorare i messaggi privati al fine di supportare e veicolare pubblicità agli utenti, basandosi sul tipo di testi scambiati.
Secondo quanto riferito dai legali che stanno supportando la class action contro Facebook, il Social Network avrebbe scansionato i link scambiati via messaggio al fine di visionarli e trarre informazioni utili per gli inserzionisti, potendo cosi mostrare pubblicità collegate.
Una vera e propria violazione della privacy, regolamentata negli Usa con il protocollo denominato Electronic Communications Privacy Act, che potrebbe costare a Facebook 10.000 dollari di sanzione per ogni utente monitorato.
Il gigante blu si è però difeso, sostenendo che tale pratica era stata effettuata al fine di monitorare e bloccare diffusioni di virus e potenziali problemi.
Nel frattempo, il giudice americano ha accettato la class action, dando cosi il via al processo. La richiesta dei legali, che seguono il tutto, è stata di 10.000 dollari per ogni utente, un contro che potrebbe presentarsi decisamente salato.
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