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Sony attaccata dai Guardiani della Pace

L’FBI consiglierà ai dipendenti di Sony Pictures come gestire la perdita delle loro informazioni personali rubate nell’attacco dei computer Sony a fine novembre, secondo quanto confermato dalle forze dell’ordine (via cnet.com). 

L’FBI visiterà la sede di Hollywood della divisione di cinema e TV dell’azienda giapponese questa settimana, secondo una e-mail inviata dal capo dello studio Michael Linton ai dipendenti con contenuti gli ultimi aggiornamenti sullo stato delle indagini congiunte aperte in seguito l’attacco hacker, condotte dall’FBI e dalla società di sicurezza Mandiant.

"Durante il fine settimana, dovreste aver ricevuto da me le opinioni del noto esperto di sicurezza informatica Kevin Mandia su questo attacco senza precedenti e molto sofisticato su di noi", ha scritto Linton ai dipendenti. "So che è inquietante che siamo stati il bersaglio di un attacco del genere, ma io voglio assicurare che abbiamo degli esperti riconosciuti che lavorano su questo e che si impegnano per la nostra sicurezza."

Linton ha detto che affronterà la questione ‘a quattr’occhi’ con i dipendenti della Sony Pictures in una riunione aziendale in programma per questo Venerdì.

Tutto è iniziato il 24 novembre scorso, quando un gruppo di hacker che si fa chiamare ‘Guardiani della Pace’ ha affermato di aver ottenuto una grande quantità di dati interni di Sony Pictures, compresi i suoi "segreti", dicendo che avrebbe pubblicato online i dati se le sue richieste non sono fossero soddisfatte, secondo i rapporti. Non è chiaro ciò che il gruppo di hacker ha però chiesto all’azienda.

Ad oggi, gli hacker hanno rilasciato circa 140 gigabyte di una cache di file interni di Sony e sostengono di avere almeno 100 terabyte di materiale. Tra le informazioni rubate ci sono le password dei clienti, numeri di previdenza sociale dei dipendenti della Sony e dati relativi ai contratti che lo Studio ha con le celebrità. Un certo numero di futuri film di Sony, tra cui "Annie", "Mr. Turner" e "To Write Love On Her Arms" sono stati anche rubati e messi online.

Diversi ex dipendenti di Sony hanno detto di aver visto i propri dati personali in documenti fatti trapelare dagli hacker.

Gli indizi raccolti e lae speculazioni hanno suggerito che gli hacker stavano lavorando per conto della Corea del Nord, che avrebbe denunciato il prossimo film Sony "The Interview", in cui Seth Rogen e James Franco sono dei giornalisti televisivi che vengono coinvolti in un complotto per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un. Nel mese di giugno, il Ministero degli Affari Esteri della Corea del Nord ha definito il film "terrorista". Un portavoce del ministero degli esteri avrebbe detto che il paese avrebbe reagito se il film fosse uscito. Durante il fine settimana, la Corea del Nord ha inoltre espresso sostegno per gli hacker, ma ha negato il suo coinvolgimento diretto nell’attacco.

Simone Ziggiotto

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